ESCLUSIVA Radiosei - Agostinelli: "Lazio, servono grandi investimenti. Futuro? Potrei lasciare lo Skenderbeu..."
La vigilia del fischio d'inizio del calciomercato: trattative, strategie, voci. "Giustamente i laziali vogliono vincere, ma serve razionalità. La Lazio non vuole galleggiare, ma ci sono livelli che sono inarrivabili": a meno di 24 ore dal gong che dà inizio alla finestra invernale, è Arturo Diaconale a mettere un freno alle aspettative biancocelesti. Parole all'insegna della concretezza, meno adatte a veicolare suggestioni o sogni. Per Andrea Agostinelli, però, per il salto di qualità è necessario alzare l'asticella: "La Lazio per migliorare l'attacco senza spendere troppo, dovrebbe puntare su Paloschi. Anche se per la Champions a parer mio non basterebbe come acquisto. Lasagna? Molto interessante. Mi piace per fare l'alternativa, può fare bene ancora in massima serie. Parliamo di un giocatore medio, non può diventare titolare in poco tempo, ma è un bel prospetto", ha dichiarato l'ex laziale ai microfoni di Radiosei. Poi su Cafù: "Lo vedo come alter ego di Keita. Penso che la Lazio abbia bisogno di un vice-Immobile, di qualcuno che volendo possa anche affiancarlo nel 3-5-2. Ma in ogni caso, ci vuole qualità. Meglio avere problemi che scelte non di qualità". Ma per seguire grandi obiettivi serve investire: "Ormai nel calcio moderno servono parecchi soldi per fare una grande squadra. La Lazio, per competere per i grandi obiettivi e stare sopra ai cugini, deve fare grandi investimenti. Per competere con le grandi società servono decine di milioni. Quando siamo arrivati terzi, per la Lazio il preliminare con il Leverkusen doveva essere la partita dell'anno, avrebbe dovuto investire prima della sfida per avere più possibilità di passare il turno. Una squadra che finisce spesso e volentieri in Europa League deve investire più di quanto ha fatto la Lazio per agganciare la Champions. Anche perché se non investi, è difficile avere grandi risultati: nella prima stagione di Pioli, la Lazio aveva fatto bene spendendo poco. Ma un'altra delle mie paure era che i tanti gol dei centrocampisti non si ripetessero l'anno seguente. E infatti...". Infine, Agostinelli si è soffermato sul suo percorso allo Skenderbeu, facendo presagire la probabilità di un addio imminente: "Penso a un ritorno. Se ne parlerà nei prossimi giorni. Qualcosa è andato storto, ma ci sono anche questioni mie familiari. Ci sto pensando, vedremo. Il problema sono sia i risultati delle ultime sfide, ma anche una mia situazione personale".
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