Lazio, Baroni in conferenza: "Bisogna lavorare di squadra. Ai ragazzi ho detto..." - VIDEO

29.09.2024 15:14 di  Martina Barnabei  Twitter:    vedi letture
Lazio, Baroni in conferenza: "Bisogna lavorare di squadra. Ai ragazzi ho detto..." - VIDEO

Prova superata, la Lazio di Baroni non delude e, dopo la vittoria all'esordio in Europa League, batte anche il Torino conquistando tre punti fondamentali. Il tecnico dei biancocelesti è intervenuto  in conferenza stampa per commentare la prestazione dei suoi: “La squadra ha fatto benissimo anche dal punto di vista difensivo. A volte prendiamo gol senza che l'avversario faccia un'azione, questo è stata una costante di alcuni gol che abbiamo preso. Credo che dal punto di vista prestativo ci mancano dei punti, la partita di Firenze per me è stata fondamentale perché preferisco perdere con una grande prestazione che vincere con una brutta prestazione. Da lì con i ragazzi abbiamo fatto tanta analisi, c'erano tante cose che stavano funzionando e abbiamo fatto queste due gare andando a vincere sia in Europa sia a Torino, in un campo complicato. Abbiamo vinto contro una squadra che ha fisicità. li avevo preparati che avremmo trovato una partita fisica anche sul fatto che ci avrebbero messo nelle condizioni di fare una partita non come noi facciamo. La squadra è stata molto brava, faccio i complimenti a tutti. Tra il primo e secondo tempo ho detto “Ritroveremo una partita diversa in campo, ci vuole un atteggiamento mentale importante" e secondo me la squadra lo ha avuto".

"Rosa competitiva? Lo è nella misura in cui la squadra gioca di collettivo, abbiamo avuto partenze importanti nell'ultimo anno solare se condisero anche lo scorso anno. Ci sono state perdite di individualità di giocatori che hanno fatto tanto, che hanno fatto un percorso storico nella Lazio. Abbiamo giocatori giovani che dovranno sbagliare e io li dorvrò sostenere. Come dico ai ragazzi la responsabilità è la mia, loro devono andare sereni in campo. Sono saliti di livello, in una piazza importante dove ci sono dei giocatori di livello importante e quindi piano piano si devono adattare. Gli dobbiamo dare tempo, li metterò in campo perché solo così si cresce. Si gioca come ci si allena, per sostenere tanti giocatori offensivi così bisogna lavorare di quadra, tutti devono togliersi qualcosa e quando non abbiamo il pallone devono essere a servizio della squadra. E la squadra lo sta facendo".

Che messaggio manda la Lazio al campionato? Non mi piace fare programmi, mi piace il lavoro e la testa sul lavoro. Ho anche un po' l’età dell’incoscienza e la trasferisco alla mia squadra, mi piace che una squadra abbia del coraggio. Il calcio ha fatto un cambiamento, noi ci siamo adattati a questo e la gente vuole spettacolo, vedere gare che abbiano intensità e ritmo. Questa proposta la vedo bene incastrata con il gruppo che ho io, noi cerchiamo di proporlo e di rafforzarci in questa identità".

Se mi sento anti-eroe? Prima di me ci stava un signore che si chiama Maurizio Sarri, noi ci siamo scozzati in C2. Lui ha fatto un percorso importante, è normale che io abbia avuto qualche dubbio. Non posso farci niente, devo solo lavorare a testa bassa con la mia squadra e con il mio gruppo. L’importante è che io riesca a prendere la squadra e questo è successo subito perché ho trovato grande disponibilità. Siamo insieme, so che ho una grande responsabilità ma chi fa il mio lavoro più ha responsabilità e pressioni e più significa che sta facendo bene".

“La squadra sa che io voglio che lavori di collettivo, abbiamo perso individualità importanti. Qui abbiamo un collettivo importante con giocatori che si mettono a disposizione. Io devo cucire addosso alla squadra il vestito giusto, i ragazzi hanno delle qualità. Io l'ho già detto, non me ne vogliano gli altri e con gra rispetto verso di loro, questa è la squadra qualitativamente più importante che ho avuto. Da questo punto di vista cerco di fare una proposta che possa portare la squadra a avere un’identità. Puoi vincere, perdere o pareggiare ma non puoi mai perdere d’identità, si parte dalla prestazione e dalla compattezza. Se hai questo puoi fare qualcosa di importante".

“Il Torino? Abbiamo lavorato sulle loro risorse, sono molto bravi a cercare le punte e poi da lì diversi gol col gioco a due, il gioco della mezzala. Abbiamo cercato di neutralizzare un po' alcuni movimenti facendo pressione, la squadra è partita subito imponendo il suo gioco. Abbiamo tenuto lontano il Torino, se lo porti vicino all’area ti crea qualcosa di pericoloso perché ha fisicità. Ha giocatori esperti. Sapevamo che dovevamo tenerli alti, lo abbiamo fatto ma non era facile. Era caldo, i ragazzi non hanno mai lasciato la valigia in questi giorni. Non era facile, sono stati bravi veramente”.

"Noi lavoriamo esclusivamente, o quasi, sulla fase di possesso, perché questa squadra deve comandare il gioco e imporlo all’avversario. Oggi alla squadra ho detto che la chiave era dentro a quando non avevamo il pallone e abbiamo fatto bene perché abbiamo trovato le giuste distanze. La squadra ha avuto sempre personalità, loro sono arrivati al tiro dopo tanti minuti non perché il Torino facesse una brutta partita ma perché è merito tanto della Lazio. Sanno che si può tenere così tanti giocatori solo a condizione che ci sia una grande disponibilità nella fase di non possesso".

“Non lavoro mai su sedici perché ho tante partite e l'esperienza mi ha dato tantissime risposte. Spesso sono i giocatori che giocano meno a farti raggiungere risultati importanti e se li butti nel cestino, quando li vai a prendere trovi solo roba raggomitolata. Io lavoro con tutti, noi possiamo tenere tante partite solo a condizione che tutti vadano in campo. Non possiamo farne a meno. La squadra mi ha dato risposte importanti, preferisco sbagliare per secondo con i ragazzi. Ho detto loro delle cose ho mantenuto coerenza e loro mi hanno dato grandi risposte”.

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