Lazio, Strakosha: "Siamo come gli Avengers, non ci mancherà mai la voglia di lottare"
Non vede l'ora di tornare a indossare i guanti e difendere i pali della Lazio. Thomas Strakosha è il portiere che ha subito meno reti in Serie A in questa stagione, merito di una crescita importante. Il calciatore albanese è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3 per parlare di questo periodo tra quarantena e ripresa degli allenamenti.
Si torna in campo dopo mesi duri, qual è stata la prima sensazione? "È un sospiro di sollievo, forse per noi è un po’ più facile rimanere a casa. Ma neamche noi eravamo abituati a tutto questo. Vedere l'erba, i compagni e il mister è stata una cosa bellissima. In quarantena mi allenavo e vedevo film, passavo così le giornate".
La famiglia? "Grazie a Dio ho avuto la famiglia con me, per quelli che non avevano i cari vicino è stata molto dura. In questo periodo mi sono sentito un po' con tutti, soprattutto con Milinkovic e Marusic".
Centro sportivo? "Uno dei più belli e più puliti. Con le nuove regole è ancora meglio, allenarsi qui è un’altra cosa rispetto al parco. Siamo carichi, in una posizione di classifica che ci permette di sognare. Anche quando non eravamo così in altro, la forza non è mai mancata. Immagina adesso che siamo secondi. Il nostro popolo è così, noi siamo così: la nostra energia non è cambiata mai, sempre positivi".
La pausa? "Farà il suo effetto, ma bisogna capire che è una questione mentale. Io conosco tutti da quattro anni, siamo cresciuti insieme non solo dal punto di vista del gioco, ma anche di mentalità. Se ritorniamo con la testa dove ci siamo lasciati, presto ritroveremo il ritmo e torneremo a far divertire la gente".
La carica del mister? "Siamo allenati da diverso tempo a essere sempre carichi e con la mentalità giusta. Serviva poco da parte sua, che comunque ci ha sempre chiamato per sapere come stavamo. Anche perché se non hai la carica quando sei secondo in classifica, allora vuol dire che questo sport non fa per te".
Sei diventato un portiere da scudetto nel giro di tre anni, te l'aspettavi? "Tutto quello che sta arrivando non me l’aspettavo. Ringrazio Dio per questi momenti, con il duro lavoro e buono obiettivi si possono ottenere grandi risultati".
Partita del cuore? "Ce ne sono tante. Quella che mi rimarrà per sempre quella a Torino contro la Juve, dove abbiamo vinto dopo 15 anni".
Stadi vuoti? "Giocare senza tifosi è una delle cose più brutte che ci siano. Ma è un momento di difficoltà per tutto il mondo. Noi siamo carichi, vogliamo ripartire, ma senza mettere nessuno in pericolo per colpa nostra".
L’aiuto dell’Albania all’Italia? "Mi dà orgoglio e piacere. L’Italia in passato ha aiutato noi nei momenti di difficoltà. Se nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa, è giusto farlo. L'Italia lo merita perché non ha aiutato solo noi ma tanti altri".
Figure di riferimento, Tare e Inzaghi? "Ci sono anche Grigioni, Zappalà e la mia famiglia da ringraziare. Il direttore ha sempre creduto in me, dal primo giorno all’ultimo, anche quando non ci credeva più nessuno. Lo stesso mister Inzaghi, ha dimostrato la sua fiducia mettendomi in campo quando nessuno se l'aspettava. Per questo li ringrazierò per sempre e li voglio ripagare con il lavoro per dimostrargli che avevano ragione".
Gara decisiva quest’anno? "La nostra stagione è cambiata dopo l’Atalanta. La mentalità è cambiata da quel 3-0 a 3-3. Siamo diventati più consapevoli delle nostre qualità".
Compagni che ti hanno sorpreso? "I complimenti li meritano tutti. Io che li vedo tutti i giorni, posso garantirvi che sono tutti forti. È questo il problema della Lazio (ride, ndr.), adesso il mister è in difficoltà per scegliere".
Le 5 sostituzioni? "La nostra forza è il gruppo. Se vedi come esultiamo su tutti i gol, vuol dire che questa è una grande famiglia".
Gli Avengers? "Radu è Hulk, Thor mettiamo Acerbi, Capitan America è Lulic, Iron-Man diciamo Luis Alberto perché è preciso su tutto, Occhio di Falco mettiamo Adam Marusic. Io? Io faccio Spider-Man".
Pubblicato il 9/05