Akpa Akpro: "Con la Lazio il miglior momento della mia carriera, non mi pongo limiti. E su Inzaghi..."
Intervenuto ai microfoni di Foot Mercato, Akpa Akpro ha parlato del momento attuale con la Lazio, ripercorrendo l'intera sua carriera, a partire dall'addio al Tolosa, club in cui è cresciuto calcisticamente: "È stata una partenza triste. Ho avuto un po' di difficoltà ad accettarlo perché avevo avuto una stagione nera e chiesto al club di prolungarmi il contratto di un anno, considerando che ero stato infortunato per una buona parte dell'annata. Loro hanno rifiutato e mi hanno lasciato partire. Ecco perché ero un po' triste e deluso. Mi sono formato al Tolosa, ho cominciato a giocare a calcio l' quando avevo cinque anni. Ho trascorso venti anni in quel club e ho pensato che avrebbero cercato di aiutarmi. Alla fine non è stato così. Ma sinceramente go buoni ricordi del Tolosa. Sono loro che mi hanno fatto crescere, ho imparato tutto lì. Ero capitano, ho vissuto le mie prime convocazioni con la Costa d'Avorio e fatto il Mondiale. Ho vissuto tutto lì".
MESI DIFFICILI - "Alla fine del mio ultimo anno a Tolosa, non ero più infortunato. Ma sono stato disoccupato per sei mesi. A quel tempo, volevo lasciare la Francia. I club erano interessati ma ho pensato che ce ne sarebbero stati di più. Quindi ho rifiutato le vatie proposte. E a forza di rifiutare, il tempo è passato e non avevo più niente. Ad ottobre ho fatto una prova all'Aston Villa ma non ho avuto successo. Così sono tornato in Francia dove mi sono allenato da solo. A gennaio mi hanno parlato di un club di Serie B che mi voleva, la Salernitana, il cui presidente era lo stesso della Lazio (Lotito, ndr). Mi hanno spiegato che se avessi fatto le cose per bene a Salerno, avrei avuto la possibilità di firmare con la Lazio. Anche la Dinamo Zagabria era interessata, ma ho preferito andare in Italia perché è un Paese e un campionato che ho sempre amato. Quindi è stato il momento perfetto per me per andare".
PARENTESI SALERNITANA - "Volevo scrivere la storia del club e passare in Serie A dopo tanto tempo. L'anno scorso eravamo sul punto di fare i playoff ma abbiamo perso l'ultimo incontro. È stato triste. Avevamo buoni giocatori, il nostro tecnico era l'ex allenatore dell'Italia. La Salernitana è stata una grande avventuta per me. Ho giocato in un grande club, una bellissima città, l'ambiente era fantastico. E lo erano anche i tifosi. Senza offendere quelli del Tolosa, quelli della Salernitana sono più caldi. Sono sorprendenti. Quando la mia famiglia è venuta e ha visto i sostenitori, è rimasta sorpresa".
L'ARRIVO ALLA LAZIO - "Il presidente ha parlato di me venendo a vedere le gare della Salernitana. Gli piacevo e l'ha detto a Simone Inzaghi. L'allenatore aveva seguito un po' le mie partite e ha trovato interessante il mio profilo. La Lazio mi ha fatto firmare provandomi durante la preparazione per vedere se ero al livello. Ho messo tutti d'accordo e mi sono integrato nella squadra in questa stagione. Mi sono detto che avevo fatto la scelta giusta firmando per la Salernitana perché mi aveva permesso di passare alla Lazio. Il club si è qualificato per la Champions League. Stavo lasciando la Serie B per andare a giocare per un club che avrebbe giocato la Champions. La Lazio è uno dei migliori club d'Italia, fa parte delle prime cinque del campionato. È un privilegio essere della Lazio. Non me ne rendo conto con le partite ogni tre giorni. Ma è una soddisfazione enorme!".
GLI INIZI - "Come giudico il mio inizio? Buono e non buono. Penso di poter fare dieci volte meglio. Sono fortunato che l'allenatore si fidi di me e che mi faccia entrare a gara in corso o giocare titolare. Francamente non pensavo che mi sarei adattato così velocemente. Inzaghi? È un allenatore top e ci sono anche dei top player nella Lazio. Anche gli assistenti, lo staff, sono davvero dei grandi professionisti. Tutti vanno nella stessa direzione. Ecco perché questa squadra sta facendo cose buone, spero di aiutarli a fare ancora meglio. Simone Inzaghi impone il suo stile. La Lazio fa molto possesso palla, ma abbiamo tutti gli elementi per giocare anche in modi diversi".
"IL MOMENTO MIGLIORE" - "Vorrei andare ancora più in alto. Non conosco i miei limiti, non me li pongo. Da quando ho inziato questo è il momento migliore della mia carriera. Spero ce ne saranno ancora di migliori, bisogna lavorare e crederci sempre. La Lazio esclusa dalla Serie A? Ne abbiamo parlato un po', poi c'è stata la pausa e sono andato in Nazionale. Non so davvero il perché e il come di questa controversia. Ne abbiamo discusso con i compagni di squadra e mi dicono che va tutto bene. Quindi continuiamo a rispettare le regole e ci concentriamo sul campo".
Pubblicato il 23/11
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