Lazio, spettacolo e blackout: Genoa affondato, ma che finale...
Sembrava il Benevento, invece è il Genoa. La Lazio domina, ne fa quattro e sembra in gestione, poi però spegne la luce e subisce due gol in due minuti regalandosi un altro finale di pura adrenalina. Alla fine, però, quel che conta è il risultato e i biancocelesti batto il Grifone (4-3) e si tengono in scia Champions in attesa dei risultati delle altre. Undicesimo successo consecutivo all'Olimpico per la squadra di Inzaghi ed è recordo storico. La Lazio domina il primo tempo e va sul 2-0 con Correa e Immobile. Il Genoa accorcia subito a inizio ripresa, ma poi le magie di Luis Alberto e ancora del Tucu sembrano mettere la parola fine alla gara. Ma tra l’80’ e l’81’ due ingenuità regalano a Scamacca e Shomourodov la chance di riaprire una partita che sembrava chiusa. Finale di paura, ma senza altri scossoni. La Lazio vola a quota 64 ed è lì, ancora aggrappata al treno Champions.
SPETTACOLAZIO - Partenza sprint della Lazio che bussa subito alla porta di Perin con Immobile che, dopo un uno-due con Lazzari, scaglia il destro che però è ben intercettato dal portiere genoano. Bene i biancocelesti nello sviluppo della manovra, fluida e bella da vedere e ancora Immobile va a centimetri dal vantaggio con una conclusione dal limite che sibila vicino al palo alla destra di Perin. Il Genoa si difende con i denti, mettendoci tutto, anche il corpo come Biraschi che rimpalla una conclusione di Luis Alberto a botta sicura. Passano due minuti e Immobile dà vita a un’altra puntata del personale duello con Perin e anche stavolta ha la meglio il portiere del Grifone che respinge il tiro di Ciro dopo la sponda di Hoedt. Scatenato Perin che chiude la porta anche sul missile dai 25 metri di Milinkovic. I ritmi calano un po’ intorno al 25’, ma è sempre la Lazio a fare la partita, a giocare e ad arrivare al tiro: ci riprova Luis Alberto, ma la conclusione è debole e Perin blocca senza troppi problemi. L’estremo difensore rossoblu, però, non può nulla alla mezzora, sulla percussione centrale di Correa che dopo un rimpallo con Radovanovic riesce a depositare in rete e sbloccare il match. Il gol è una liberazione, un modo per rompere anche tatticamente la partita, perché il Genoa ora deve scoprirsi un po’ e al 39’ mette paura con un cross basso deviato da Hoedt che balla dalle parti di Reina che è felino nell’andare sul pallone e togliere le castagne dal fuoco. Il Genoa si sbilancia e offre il fianco alle ripartenze laziali. Errore letale. Luis Alberto e Immobile guidano il contropiede con la collaborazione di Lulic, è un 4 contro 4 che porta Ciro in area e a essere strattonato da Radovanovic e per Giacomelli non ci sono dubbi: rigori e giallo per il centrale rossoblu. Dal dischetto va proprio Immobile che scarica in porta una sassata che vuol dire 2-0 e 19 in campionato per Ciro. Ma anche 149 con la Lazio, a -10 dal mito Piola. Il Genoa reagisce con rabbia e orgoglio e ci vuole un grande intervento di Reina per dire no a Strootman.
POKER E BLACKOUT - Non è piaciuto il primo tempo dei suoi a Ballardini che opera subito tre cambi: entrano Scamacca, Pjaca e Ghiglione con passaggio al 3-4-1-2 e il Grifone accorcia subito le distanze. Buco sulla sinistra della Lazio, Lulic si fa prendere alle spalle da Ghiglione che mette al centro un cross basso e forte che Marusic devia nella propria porta. Immediata la risposta della Lazio con una bella azione che porta Immobile al tiro dal centro dell’area, conclusione però troppo debole e Perin graziato. La gioia del Genoa dura comunque un soffio, perché Milinkovic recupera su Pjaca e fa ripartire la Lazio che combina con Correa e Immobile, palla a Luis Alberto che pennella col destro sotto all’incrocio dei pali e fa 3-1. Il Genoa ora è costretto a riversarsi in avanti e rispetto al primo tempo dà la sensazione di una pericolosità diversa, ma per la Lazio si apre il campo e quando può andare in ripartenza la squadra di Inzaghi è devastante e al 55’ arriva il poker biancoceleste con Correa che riceve sulla sinistra, s’accentra saltando due avversari e scaricando un destro che Perin tocca ma non riesce a togliere dallo specchio della porta. Seconda doppietta consecutiva per il Tucu. Inzaghi opera anche il primo cambio con Cataldi che prende il posto dell’ammonito Leiva. La Lazio forte del triplo vantaggio gestisce con tranquillità la partita e pure le energie. Entra anche Fares per Lulic al minuto 67. Quando può distendersi la squadra di Inzaghi è una meraviglia, altra combinazione tra Milinkovic, Luis Alberto e Immobile che, però, non trova la porta da buona posizione. Libera mentalmente, convinta dei propri mezzi, la Lazio cerca anche le giocate extra lusso come quella che prova Immobile sull’assist di Lazzari con un controllo orientato che sembra uscito da un videogioco e poi un destro che Perin riesce a intercettare. Il Genoa, però, quasi all’improvviso trova il 4-2. Intervento assolutamente ingenuo di Cataldi su Badelj all’interno dell’area e rigore per i liguri che Scamacca trasforma con una conclusione centrale che non lascia scampo a Reina. Passano quaranta secondi e il Genoa segna anche il terzo gol, con Shomurodov che viene imbeccato in profondità e con un destro potente batte Reina sul primo palo. Ancora non impeccabile il portiere spagnolo nella difesa del proprio palo. Inzaghi opera subito tre cambi con Parolo, Akpa e Pereira per Milinkovic, Luis Alberto e Correa. Finale di sofferenza pura, come era accaduto contro il Benevento, ma senza particolari pericoli dalle parti di Reina e allora la Lazio vince e conquista 3 punti vitali per proseguire nella corsa Champions.
Pubblicato il 2/05