Italia, Albertini: "La Spagna ci ha surclassato. E sui settori giovanili..."

21.06.2024 19:30 di  Niccolò Di Leo  Twitter:    vedi letture
Italia, Albertini: "La Spagna ci ha surclassato. E sui settori giovanili..."
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Demetrio Albertini, ex centrocampista della Lazio e oggi presidente del settore tecnico Figc, ha parlato ai microfoni dell'Ansa della partita di ieri sera e della differenza nel modo di lavorare con i giovani tra l'Italia e la Spagna, nazione in cui ha giocato vestendo le maglie di Atletico Madrid e Barcellona: 

"Una partita non e' l'assoluto, e anche se ieri la Spagna ha surclassato l'Italia sono convinto che il dislivello reale non sia quello. Ma qualcosa vorrà dire se la Spagna ha un progetto sportivo e noi dopo tanti anni ancora stiamo parlando delle seconde squadre; se Yamal a 16 anni ha 38 presenze nel Barcellona che ha cominciato la stagione per vincere la Champions e i nostri ragazzi, campioni d'Europa U.17 o U.19, non trovano spazio o giocano per non retrocedere...Come sempre, parliamo di giovani e non li valorizziamo. La Spagna è stata superiore per qualità complessiva, e ci ha impedito di uscire dalla metà campo. La Spagna ha interpretato al meglio la sua filosofia, l'Italia non è più difensivista. Ma io non credo che il dislivello reale tra i due movimenti sia quello di ieri, in assoluto".

LA QUALITA' DELLA SPAGNA - "La loro qualità la conoscevamo da prima: basta vedere dove giocano i loro nazionali, quanti nei club iniziano la stagione per vincere la Champions e quanti in Italia: è oggettiva la differenza a livello formativo. Parliamo di Yamal, Williams, Pedri e della loro età: ma guardiamo bene quante presenze hanno così giovani nel Barcellona, nell'Atletico, nel Real. In Italia invece è bloccato il mercato interno: a un giovane italiano direi di non scartare l'ipotesi estera. La Spagna ha un progetto sportivo di lungo termine - sottolinea - Sentivo ieri la storia di Fabian Ruiz: 'sparito' con Luis Enrique, richiamato da de la Fuente che lo aveva avuto alle giovanili. È il segno di un percorso che continua. L'Italia dal 2010, con Sacchi e Viscidi, si e' lavorato sulle nazionali giovanili. I risultati in 15 anni sono chiari: siamo saliti vertiginosamente nei ranking giovanili, abbiamo disputato cinque finali vincendone due, gli Europei U.17 e U.19. Siamo vice-campioni del mondo U.20. Il luogo comune che l'Italia non ha ne' talenti nè insegnanti e' presto smentito".

STRANIERI IN ITALIA - "Ho giocato e vinto con con i tre olandesi, con Weah e Savicevic , lungi da me ogni contrarietà agli stranieri: ma è un dato oggettivo che sono sempre meno i giocatori italiani, o meglio convocabili, impiegati nei campionati. Come anche che giocano tanti stranieri ai quali i nostri non hanno nulla da invidiare; eppure le regole Ue sono le stesse, da noi e in Spagna. È vero che nessuno può obbligare un imprenditore privato ad acquistare o meno un giocatore, ma nessuno gli vieta di far giocare un italiano di talento. La Spagna, i suoi li ha valorizzati".