ESCLUSIVA Radiosei - Dini: “Biglia lo venderei, monetizzare è importante. Azmoun? Forte ma acerbo ”

30.06.2017 18:57 di  Claudio Cianci   vedi letture
Fonte: Claudio Cianci-Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA Radiosei - Dini: “Biglia lo venderei, monetizzare è importante. Azmoun? Forte ma acerbo ”

La Lazio ha piazzato il primo colpo di mercato con Adam Marusic, ma non solo. I nomi che circolano sono tanti, per l’eventuale dopo Biglia ad esempio si pensa a Camacho. Uno dei nomi che piace ai biancocelesti è quello di Sardar Azmoun, iraniano classe ’95 in forza al Rostov. Per approfondire queste tematiche l’avvocato ed esperto di calcio russo Giulio Dini è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Radiosei 98.100. 

Si può dire che il primo acuto di mercato l’ha fatto lei facendo andare Spalletti all’Inter…

“No, non si può dire questo…”

Milan ed Inter stanno investendo tanto, ha qualche nome caldo per questo calciomercato?

“Non vorrei fare nomi, non ci sono anelli di congiunzione. Ci sono politiche differenti, le nuove proprietà sembrano avere l’esigenza di rimpolpare l’organico, mi riferisco soprattutto al Milan. Non sempre l’investimento di grossi capitali porta a dei successi. Non comprendo questa fretta, la necessità dei rossoneri è dettata dai preliminari d’Europa League. Nel caso dell’Inter non credo che ci siano enormi stravolgimenti da fare. Queste sono le squadre che si muoveranno di più. La Roma è un caso a parte, deve fare cessioni importanti per poi investire su calciatori che potrebbero servire per capitalizzare in futuro. La logica della cessione del calciatore, ormai, è consuetudine ovunque. Non c’è più la logica della maglia. La Lazio invece ha la sua politica, si muove attraverso passi misurati. Scandagliano bene il mercato senza farsi trascinare dalle pressioni della piazza, né da particolari attrattive di mercato come ad esempio il giocatore che va di moda. Alla Lazio va il merito di inserire i calciatori nel campionato italiano facendoli rendere al meglio subito”.

Un giudizio su Marusic, nuovo acquisto della Lazio?

“Il montenegrino non lo conosco benissimo, per cui non voglio espormi più di tanto. La nazionalità e la provenienza del campionato possono fare la differenza, se non erro giocava in quello belga. Alcuni campionati piuttosto che altri destano particolare interesse. Il campionato belga, sebbene non esprima a livello di competizione europee dei club forti, risulta un campionato interessante e predispone i giocatori a quello italiano. Difficilmente sbagliano nel Bel Paese i calciatori provenienti dal Belgio".

Un giudizio sulle situazioni legate a Biglia e Keita?

"Per quello che riguarda le questione scottanti le cose non sono semplici. Biglia se è necessario venderlo e monetizzare, sarebbe il caso di farlo. Per quel che riguarda Keita credo che se non si trovi una soluzione rispettosa da tutte le parti mi arrabbierei. Il calciatore è un patrimonio della società, che ha speso ed investito su di lui. Lo svincolo, però, pesa a livello di logica di mercato. Ha portato degli eccessi alle volte insopportabili, molti atleti hanno rifiutato rinnovi con cifre più che ragionevoli. I procuratori hanno un peso determinate. Di fronte ad un atteggiamento intransigente, risponderei con un atteggiamento intransigente. L’altra soluzione? Farlo giocare fino alla scadenza, ma non è semplice: serve il tecnico sereno, una società tranquilla e un calciatore professionale”.

Un giudizio su Azmoun, possibile acquisto della Lazio?

“Credo che almeno una volta o due un calciatore debba essere visto dal vivo, a differenza dei filmati. Mi sono fatto aiutare per questo calciatore da un amico che allena in Russia ed ha avuto la chance di vederlo. Ho delle relazioni entusiastiche; ama la profondità, grandissima velocità, forza fisica e tecnica. Può impressionare il suo repertorio. Può fare il gol di rapina così come il tiro da fuori, inoltre è bravo di testa. Un pochino ricorda Montella, che era tecnico, rapido ed aveva molte abilità. Si associava a Montella anche Dybala quando giocava nella Serie B argentina. Può affiancare Immobile come seconda punta, ha caratteristiche per giocare in profondità. Non sono le classiche punte che devono ricevere il pallone. Il calciatore ha giocato in Europa, ha fatto gol ed ha tenuto botta. Questo avvalora ancora di più il suo spessore. Per quel che riguarda il contenzioso non posso dire molto: è stato rimpallato fra Rubin Kazan e Rostov. L’interesse di una terza parte può essere risolutiva. Allo stato attuale, però, non verrebbe a fare il titolare. Aspettiamo però, bisogna capire come si evolverà la situazione Keita e quella di Azmoun. In prospettiva potrebbe diventare forte, ma potrebbero volerci due anni per farlo sbocciare e dovrà avere dell’alternative. I difensori che giocano in Italia sono clienti difficili. Falcinelli? Si tratta di un calciatore differente, se si gioca in profondità ha un modo differente di far calcio rispetto ad Immobile, Keita e lo stesso Azmoun”.