Crespo sull’esperienza alla Lazio: “Grazie all’arrivo di Zoff diventai capocannoniere”. E insieme a Veron…

18.05.2017 19:08 di  Alessandro Vittori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Alessandro Vittori - Lalaziosiamonoi.it
Crespo sull’esperienza alla Lazio: “Grazie all’arrivo di Zoff diventai capocannoniere”. E insieme a Veron…
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Coppa Italia è svanita ma per la Lazio la stagione rimane positiva con l’obiettivo europeo raggiunto a 3 giornate dal termine. Domenica i ragazzi di Inzaghi proveranno a blindare il quarto posto nella sfida contro l’Inter. Ai microfoni di Premium Sport ha parlato Hernan Crespo, doppio ex delle due squadre: “Alla Lazio per me c’era qualcosa di più familiare. Appena arrivato abbiamo vinto la Supercoppa contro l’Inter ma poi mi sono infortunato. La squadra era un po’ appagata per lo Scudetto vinto l’anno prima e abbiamo regalato i primi mesi. Eriksson andò via e al suo posto arrivò Zoff, che propose il 4-4-2 con me e Salas in avanti e lì iniziai a fare gol a raffica, diventando capocannoniere. Purtroppo lo Scudetto svanì a tre giornate dalla fine con il pareggio contro l’Inter per 1-1 a Bari”. L’argentino si sofferma poi su un curioso aneddoto legato al rapporto con la città di Roma: “Stavo con Veron in hotel e non uscivamo mai dopo gli allenamenti. Una volta gli dissi di portarmi a fare un giro per vedere la città: io sono uscito vestito da turista, lui si coprì per non farsi riconoscere. Più camminavamo più avevamo gente dietro di noi, una folla. A un certo punto ci siamo dovuti rintanare dentro un negozio e hanno chiamato i carabinieri per riportarci indietro. Da quella volta, a Roma, sono sempre andato in giro di sera e in macchina”. La chiusura sul 31 agosto 2002 e la cessione all’Inter: “Fu una cosa molto strana. Ero ancora in biancoceleste e la sera dovevamo giocare contro la Juventus in amichevole: la mattina Nesta mi disse che l’avevano venduto al Milan e il pomeriggio il mio procuratore mi chiamò improvvisamente dicendomi che mi avevano ceduto all’Inter. Nesta stava malissimo e il giorno dopo era in programma un’amichevole proprio tra le due squadre milanesi. Noi, spaesati, andammo a San Siro insieme e poi ognuno si diresse sotto la propria curva: in quel momento il mondo del calcio capì le difficoltà economiche della Lazio”.