Nove mesi a Mauri, multa per la Lazio. I legali: "Un'ingiustizia, faremo ricorso al Tnas"

Pubblicato ieri alle ore 00.15
03.10.2013 07:50 di  Andrea Centogambe  Twitter:    vedi letture
Fonte: Andrea Centogambe/Stefano Fiori/Carlo Roscito- Lalaziosiamonoi.it
Nove mesi a Mauri, multa per la Lazio. I legali: "Un'ingiustizia, faremo ricorso al Tnas"

AGGIORNAMENTO ORE 21 - La ferma posizione contro la sentenza della Corte di Giustizia, espressa dall'avvocato Buceti, viene ribadita dai legali di Mauri in un comunicato, ripreso anche dallo stesso giocatore sul proprio sito ufficiale: "Si tratta di un esito che non può che giustificare la nostra insoddisfazione: non ricorrevano elementi obiettivi che confortavano la sanzione per omessa denuncia relativamente alla gara Lazio-Genoa ed ora, nella più totale totale assenza di prova, la medesima contestazione viene estesa dalla Corte federale alla gara successiva. Si tratta di una decisione che esigerà una attenta valutazione delle sue motivazioni, perché allo stato essa appare a tutta evidenza non solo ingiusta, ma incomprensibile. Pur con le riserve già espresse in ordine alla lettura delle motivazioni, è nostro intendimento proporre tempestiva impugnazione per ottenere la riforma di una decisione in ogni caso ingiusta ed iniqua".

AGGIORNAMENTO ORE 19.35 - Una sentenza "poco comprensibile, sproporzionata e non equa", un'"ingiustizia". Così ha commentato la sentenza Amilcare Buceti, legale di Stefano Mauri (insieme a Matteo Melandri): "A caldo trovo poco comprensibile questa sanzione di nove mesi, era già inflittiva quella di sei mesi - ha dichiarato ai microfoni di Radio Manà Sport, durante la trasmissione Tribuna Stampa -. Dovremo leggere le motivazioni per capire la decisione della Corte. Sembra una sanzione sproporzionata, non è stata raccolta nessuna prova oggettiva. Qualunque sanzione che preveda una squalifica del nostro assistito è una sconfitta. Ripeto, non esistavano prove che riconducevano a una colpevolezza. Si tratta di una valutazione che la Corte ha fatto per troppa sensibilità verso stimoli ambientali. Impugneremo la sentenza al Tnas - annuncia Biceti -, non è una sanzione equa anche riguardo ai casi precedenti. Mauri non ha partecipato ad alcuna manipolazione di alcuna manifestazione sportiva. Stefano ha contestato energicamente l'ipotesi di omessa denuncia, che non trova elementi oggettivi. Stefano ci ha confermato che la consegna dei biglietti all'amico Zamperini avveniva da anni. E' un'ingiustizia".

AGGIORNAMENTO ORE 19.25 - Nove mesi a Stefano Mauri, ammenda di 50 mila euro alla Lazio: ecco la sentenza della Corte di Giustizia Federale resa nota da pochi minuti. Come si legge su Corrieredellosport.it, i giudici hanno riconosciuto l'omessa denuncia anche per Lecce-Lazio del 22 maggio 2011 - oltre a Lazio-Genoa dell'11 maggio , aggravando così da sei ai nove mesi la squalifica comminata in primo grado. "La Corte di Giustizia Federale, acquisiti e valutati gli ulteriori elementi istruttori, ha accolto in parte il reclamo della Procura Federale, infliggendo al giocatore della Lazio Stefano Mauri la sanzione della squalifica per complessivi mesi 9 e alla Lazio la sanzione complessiva dell’ammenda di 50.000 euro. Respinti i ricorsi di Mauri e della Lazio", questa la news pubblicata sul sito della Figc. Cliccando su questo link, invece, è possibile leggere l'intero dispositivo della sentenza. Considerato che Mauri sta scontando la squalifica già dallo scorso 3 agosto, il capitano biancoceleste rientrebbe a disposizione di Petkovic solamente il 4 maggio, giorno di Lazio-Verona, terzultima gara di campionato. L'ultima parola però spetterà al Tnas (Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport), cui gli avvocati di Mauri faranno con tutta probabilità ricorso.

AGGIORNAMENTO ORE 15.50 - All'uscita dell'aula gli avvocati Melandri e Buceti hanno dichiarato ai cronisti presenti: "Hanno aperto la Camera di consiglio e oggi forse decidono, ci hanno confermato che non ci sono altri accertamenti istruttori da compiere. Noi abbiamo ricevuto la convocazione legata all'arrivo di Zamperini, lui non c'era ma siamo comunque venuti per l'udienza. Ci hanno detto semplicemente che le cose sono tutte chiare" - ha concluso Melandri. Prende la parola anche l'avvocato Buceti: "Hanno detto che in realtà la Camera non è mai stata chiusa, la decisione arriverà presto confermandoci che altri elementi non esistono. Abbiamo solo chiesto se oggi la Camera fosse concludente, e da quello che ci è apparso di comprendere stavano per chiudere nonostante avessero ancora qualche lavoro da sbrigare. Oggi o nei prossimi giorni arriverà la sentenza, nuovi elementi non ce ne sono, nella peggiore delle ipotesi confermeranno il giudizio in primo grado". Anche l'avvocato Gentile ha rilasciato una battuta: "Hanno tutto in mano, sembravano soddisfatti, su quegli elementi decideranno".

AGGIORNAMENTO ORE 7.30 - Dall'illecito sportivo (richiesto dal Procuratore federale Stefano Palazzi) all'assoluzione ricercata dai legali di Mauri: lo spettro delle ipotesi nel processo al capitano biancoceleste è ampio. Il rischio di una condanna per illecito c'èsqualifica di 3 anni e 6 mesi per il giocatore e penalizzazione (3 punti) per la Lazio sarebbero le conseguenze. Come sottolinea la Repubblica - nel pezzo a firma di Giulio Cardone e Marco Ercole - c'è però in ballo un'esito alternativo: il numero 6 laziale potrebbe essere squalificato per la violazione dell'art. 1 (slealtà sportiva), in aggiunta a quella del divieto di scommesse. Per Mauri lo stop arriverebbe a un massimo di due anni, mentre la classifica della Lazio non ne uscirebbe intaccata. I legali restano ottimisti, confidano che la squalifica non vada oltre i quattro mesi. Anche nel caso di condanna per illecito - riporta sempre la Repubblica - la Lazio non dovrebbe rischiare l'esclusione dall'attuale Europa League: la responsabilità sarebbe in ogni caso oggettiva e non diretta, oltretutto escludere un club a gironi iniziati sarebbe una forzatura complicata. Anche dopo la sentenza di secondo grado, comunque, il processo potrebbe non conoscere la sua fine: il passo successivo sarebbe il ricorso al Tnas (Tribunale Nazionale Arbitrale per lo Sport), dove la questione - secondo il Corriere dello Sport - non verrebbe affrontata prima di dicembre. Sulle pagine del Tempo si leggono infine le parole dell'avvocato Roberto Ruggiero, uno dei legali di Alessandro Zamperini: "Non risponderemo alla convocazione della Corte Federale, questa non è giustizia". L'ex calciatore non risponderà alla convocazione della Corte, il suo avvocato non predica fiducia nella giustizia sportiva: "Perché non presuppone un giudice terzo, dunque è anticostituzionale. Il metodo utilizzato è inaccettabile, ricorda Mani pulite: si chiede ad una persona di dire cosa serve e si condanna un tesserato. I giudici sposano una tesi e la impongono, per l’antitesi non c’è alcuno spazio: questo gioco non mi appartiene né mi riguarda". Oggi pomeriggio, quindi, niente passaggio negli uffici di Via Campania: "Difendo un diritto del mio assistito, che ha la facoltà di non rispondere. L’illecito sportivo, del resto, dipende dalla certezza dell’illecito penale: se in tale sede Zamperini sarà assolto, chiederemo i danni alla Federcalcio". Alla domanda se Mauri sia colpevole, l'avvocato Ruggiero risponde: "Zamperini lo ha sempre escluso in modo categorico".

E' in arrivo un'altra puntata del processo che vede implicato il capitano biancoceleste Stefano Mauri, coinvolto nel calcioscommesse per le partite Lazio-Genoa e Lecce Lazio del maggio 2011. Nella giornata di oggi infatti, è in programma l’interrogatorio di Zamperini. Non sarà presente il centrocampista del club capitolino, come confermato in esclusiva dall’avvocato della Lazio, Gian Michele Gentile, ai nostri microfoni:Mauri non ci sarà, ci saranno gli avvocati. Zamperini dovrebbe venire, vediamo”. Lo stesso Zamperini è intenzionato a non presentarsi, non è più tesserato e quindi può non rispondere alla giustizia sportiva. Già questa sera i giudici potrebbero riunirsi in Camera di consiglio: la sentenza potrebbe arrivare anche in giornata o slittare di qualche giorno.