Calcioscommesse, i legali di Mauri: "Stefano non conosce Bazzani! Questa è giustizia a orologeria..."

Pubblicato il 21/12 alle 13.45
22.12.2013 07:25 di  Carlo Roscito  Twitter:    vedi letture
Fonte: Dagli inviati Carlo Roscito e Stefano Fiori - Lalaziosiamonoi.it
Calcioscommesse, i legali di Mauri: "Stefano non conosce Bazzani! Questa è giustizia a orologeria..."

Conclusa l'udienza del Tnas, il Collegio Arbitrale rinvia al 10 gennaio la decisione su Mauri relativa al calcioscommesse. Indetta una conferenza stampa al "River Chateau", noto hotel della Capitale: prenderanno parola i suoi legali Buceti e Melandri. Segui la diretta scritta - a partire dalle ore 15 - su Lalaziosiamonoi.it. 

Prende parola Melandri:

Avevamo l'esigenza di confrontarci con la stampa visto quello che sta succedendo. Abbiamo sempre cercato un atteggiamento prudente e pacato, Mauri non è qui perché subisce continui attacchi dalla stampa, è completamente destabilizzato. QUeste scelte dipendono solo dalle notizie riportate dalla stampa riprese dalle dichiarazioni della Procura di Cremona. C'è molta rabbia. Per l'ennesima volta la Procura ha voluto creare una pressione molto più che subdola nei confronti di chi deve giudicare in aula di diritto sportivo. Quello che è successo questa settimana ha costituito un fatto eclatante, ma inferiore a quello che successe dopo la sentenza di primo grado per quanto riguarda Mauri. L'intervento che fece allora Di Martino fu vergognoso, non si può fare un attacco diretto a un soggetto coinvolto in un'indagine. Secondo lui Mauri sarebbe stato correttamente arrestato nell'ottica dell'accusa e che quindi l'avrebbe fatto di nuovo. Il pm criticò apertamente la Giustizia sportiva, come se i giudici sportivi non siano veri giudici. L'obiettivo di quell'intervista era quella di creare una suggestione in chi doveva giudicare in secondo grado. Noi crediamo di aver dimostrato con prove concrete che le accuse della Procura non trovano riscontro. Questa ulteriore istanza di custodia cautelare continua a parlare di contatti e tabulati telefonici. Per un reato di associazione a delinquere è possibile per la Procura effettuare intercettazioni, rogatorie, utilizzare cimici. Nonostante questo, dopo due anni sentiamo ancora parlare di tabulati e celle telefonici. In questa ordinanza la posizione di Mauri viene messa in contraddizione con quanto fu contestato nell'ordinanza del suo arresto. Gli fu contestato di aver alterato il risultato di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio per favorire la classifica della sua squadra. In quest'ultima ordinanza c'è scritto esattamente il contrario. Questi contatti con Bazzani dimostrerebbero che Mauri avrebbe contrattato per perdere contro l'Udinese? Ancora peggio, in questa ordinanza si sospetta che la Lazio avrebbe perso apposta con la Juventus, come se fosse una cosa sospetta che la Lazio possa perdere una partita con i bianconeri. Poi, perché questi quattro arresti arrivano solo oggi, se gli elementi di accusa risalgono al 2011. Questa è giustizia a orologeria, noi non possiamo più.

Prende la parola Buceti:

Faccio una considerazione di carattere personale. Non amo le luci della ribalta, ho sempre cercato di lavorare nelle sedi più proprie. Oggi però non me la sono sentita di sottrarmi a questo confronto con la stampa, perché il segno è stato superato. Di fronte al giudizio di secondo grado, rimasi sorpreso e amareggiato. Quella intervista, rilasciata da un pubblico ministero che esprimeva dubbi sulla giustizia sportiva, mi è parsa inopportuna. Per non parlare dell'affermazione che avrebbe riarrestato Mauri. Il Tnas ci ha dovuto purtroppo dire che non poteva esprimersi, perché era caduta una nuova "meteora" da un pianeta non sconosciuto. Potete capire l'indignazione di Stefano Mauri, che abbiamo ritenuto non dovesse partecipare a questa conferenza.

Iniziano le domande agli avvocati

Mauri ha dichiarato di conoscere Bazzani, nell'ordinanza risultano contatti tra loro prima del 13 maggio, ossia prima di quando Mauri sostiene di aver utilizzato la scheda intestato alla Romano...
Melandri: Noi abbiamo portato le prove di quello che Mauri ha sempre dichiarato, cioè di aver ricevuto quella scheda solo a partire dal 13 maggio. Secondo la Procura di Cremona, la ricostruzione fatta sulle celle telefoniche era compatibile con il possesso della scheda. Questi contatti che vengono attribuiti a Mauri con Bazzani risalgono a prima del 13 maggio e poi in una data successiva a quando Mauri sostiene di aver riconsegnato il telefonino. Questi contatti non sappiamo chi l'ha avuti, sappiamo che non è stato Mauri.
Buceti: Non possiamo che ribadire, urlare la necessità di un'attenzione da parte della stampa. Pagine di giornali danno per scontati fatti che non lo sono. Non possiamo utilizzare il discorso sulle celle telefoniche in maniera mobile, cioè solo quando è funzionale all'accusa. Ogni volta ci sembra di dover rifare il processo da capo.

Nell'interrogatorio di garanzia, Bazzani sostiene di aver parlato con Mauri...
Melandri: Noi questo interrogatorio non possiamo leggerlo, come nessuno dovrebbe poterlo leggere. Non si possono estrapolare frammenti e darli in pasto ai giornali.

Avete avuto modo di parlare con Brocchi o i suoi legali?
Melandri: Secondo quanto ci ha detto la sua difesa, Brocchi non si ricorda di aver presentato Bazzani a Mauri e non riesce a focalizzare il momento in cui Mauri ha conosciuto Bazzani. A oggi, Mauri potrebbe ancora essere assolto, quindi abbiamo rinunciato al diritto di poter rivederlo domani in campo, perché da Cremona sono arrivate queste notizie. Vi chiedete il motivo per cui le notizie da Cremona arrivano a orologeria?

Perché Mauri non ha sentito il bisogno di parlare oggi in prima persona?
Buceti: Stefano voleva partecipare a questa conferenza, io mi assumo la mia personale responsabilità di averglielo vietato e lui è stato d'accordo con me. Con la sua rabbia, avrebbe potuto compromettere la sua difesa perché magari si sarebbe rivolto in maniera inopportuna alla stampa. Noi vogliamo solamente dire: fateci fare il nostro lavoro nelle sedi opportune. Mauri non conosce questo Bazzani, non ha mai avuto rapporti con lui, come non conosceva Ilievski.
Melandri: Il calcio è pieno di questi individui. Se anche venisse fuori che a Mauri, durante una cena o in qualche altra occasione, gli fosse stato presentato Bazzani, questo cosa comporta? Non vogliamo mettere le mani avanti, perché ripeto Mauri afferma di non conoscere questo Bazzani. Non si fanno gli arresti a singhiozzo, qui vengono gettate delle informazioni in mano alla stampa. Abbiamo capito che in questo momento viene privilegiata la strada mediatica, Mauri è un cittadino italiano prima ancora che un calciatore. Per quello che vedo, l'associazione a delinquere non ha senso. 

Verrà chiesta la testimonianza di Brocchi?
Buceti: Non chiameremo nessuno perché non abbiamo niente da giustificare, abbiamo dalla nostra parte un corredo di prove che evidenziano chiaramente l'innocenza del nostro assistito. Il Tnas ha dichiarato la necessità di esaminare il nuovo documento, i giuristi non si fanno intimidire, ma non possono non sentirsi investiti della preoccupazione della nuova ordinanza. 

Perché il Tnas ha rinviato la propria decisione nonostante dovesse giudicare atti slegati dall'ultima ordinanza?

Melandri: Comprendiamo la prudenza del Tnas e quindi il rinvio della decisione, dopo le notizie uscite quest'ultima settimana. Speriamo che il 10 gennaio Mauri possa essere giudicato a prescindere da quelle che saranno le dichiarazioni di Bazzani, che sarà interrogato di nuovo il 30 dicembre, e quindi prendere la propria decisione su quelli che sono stati gli elementi a disposizione finora. 

Nell'interrogatorio di Bazzani si parla di chiamate. Avete paura di aggiustamenti in corso visto il nuovo interrogatorio del 30 dicembre dello stesso? Mauri paga il fatto di non aver ammesso inizialmente di scommettere su altri sport?

Melandri: A noi piacerebbe vedere un confronto tra la stampa e i pubblici ministeri, così come lo abbiamo fatto noi oggi. Quando Mauri è stato interrogato la prima volta, alla domanda se scommettesse o meno, pensava che la domanda si riferisse esclusivamente al calcio. Stefano non ha mai cambiato versione dal primo all'ultimo momento, lui era disposto ad effettuare l'interrogatorio la notte stessa dell'arresto senza leggere nemmeno l'ordinanza. Questo perché era convinto di poter dimostrare la propria estraneità ai fatti sin da subito.  Gervasoni racconta fatti a lui riferiti indirettamente, quand'è così bisognerebbe stoppare tutto. Un individuo non dovrebbe essere ascoltato quando parla di cose a lui riferite da terze persone.