L'AVVERSARIO - Addii, rimpianti e scherzi del destino: di quei "mille colori", Napoli vede ora solo il grigio...
“Accetta ciò che è, lascia andare ciò che era, abbi fiducia in ciò che sarà”. Un aforisma di dubbia provenienza circola nel web come pronto soccorso a qualche delusione d’amore. E ne sanno qualcosa a Napoli, quando in estate core n'grato Higuain ha preso la strada di Torino, spezzando i cuori di un’intera città. 90 milioni di motivi per lasciare le vesti azzurre e indossare quelle bianconere. Una ferita difficile da rimarginare, quasi impossibile nell’immediato. Le note di “Un giorno all’improvviso…” avevano fatto da colonna sonora all’incredibile valanga di gol che il Pipita ha realizzato sotto la guida di Sarri lo scorso anno: 36 centri in campionato in un’unica stagione, il record dei record italiano, superando di un’esultanza Nordahl. Immagini e gioie indelebili, subito frantumate dopo un’estate amara e struggente. Il classico e beffardo gol dell'ex di sabato scorso è stato poi il colpo di grazia finale di una storia intensa finita 'con i piatti tirati dietro'. Far finta di nulla è impossibile, provare a ripartire è doveroso. Ci ha provato il Napoli, poi è subentrata la sorte. Il ginocchio di Milik fa crack e anche le migliori speranze tornano in cantina, almeno per qualche mese. Piove sul bagnato a Castelvolturno, oltre il danno la beffa. Neanche la spinta del San Paolo sembra essere più la stessa: il caro prezzi dei biglietti ha reso col tempo il fortino napoletano meno rumoroso e spaventoso per gli avversari. La musica non è più la stessa, l’ambiente è fin troppo spento e scoraggiato, non ancora immune da quei ricordi così dolorosi.
ULTIMA SPIAGGIA – Tre sconfitte in cinque giornate, le ultime due contro le dirette concorrenti Roma e Juventus. Non è il solito Napoli, questo si sapeva, ma a far difetto non sono solo i gol degli attaccanti ma soprattutto lo solita solidità difensiva. Il rendimento poco convincente di Gabbiadini (squalifica a parte) ha spesso spinto Sarri a scegliere l’attacco leggero targato Callejon, Mertens, Insigne. Velocità, imprevedibilità e fantasia al potere. Cinismo, quello un po’ meno. In difesa poi, Koulibaly non sembra ancora quel muro invalicabile dello scorso anno, al netto di un intero reparto troppo spesso in difficoltà se sotto pressione. Tanti i punti persi per strada. Ecco perché quella contro la Lazio sarà forse l’ultima occasione per dimostrare, prima a se stessi poi alle altre, di essere anche quest’anno la prima anti-Juve del campionato. Un ennesimo passo falso, infatti, ridimensionerebbe definitivamente le ambizioni di una squadra già in ritardo rispetto alle aspettative.
ROTAZIONI – Dopo la parentesi europea Sarri è costretto a gestire le forze per l’ultima fatica prima della pausa nazionali. Cambiano gli interpreti rispetto alla sfida di Istanbul, a partire dalla difesa, dove Chiriches è in vantaggio su Maksimović per un posto accanto a Koulibaly. Confermati ai lati Hysaj e Ghoulam, mentre a centrocampo spazio a Diawara e Zielinski, con Hamsik a completare il reparto nel ruolo di mezzala. In attacco Mertens preferito a Gabbiadini come falso nove, con ai lati Callejon e Insigne.
Probabile formazione: NAPOLI (4-3-3) - Reina; Hysaj, Chiriches, Koulibaly, Ghoulam; Zielinski, Diawara, Hamsik; Callejon, Mertens, Insigne. All. Sarri
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