FOCUS - Cataldi, l'occasione è ancora Viola: 650 giorni dopo la fascia, quanta voglia di riscatto!

17.12.2016 09:00 di  Laura Castellani   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
FOCUS - Cataldi, l'occasione è ancora Viola: 650 giorni dopo la fascia, quanta voglia di riscatto!
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© foto di Federico Gaetano

Di solito sono i sogni a essere ricorrenti. Ma quando a ripetersi è sempre la solita reale coincidenza, allora si chiama segno del destino. Quello di Danilo Cataldi porta il nome di Fiorentina. A volte, i segni del destino regalano un desiderio da esaudire, un sogno sfilato dal cassetto e indossato sul braccio: la fascia da capitano, per esempio. Quella che Stefan Radu e Stefano Mauri elargirono al giovane centrocampista, durante una serata di marzo in cui la Lazio aveva deciso di dare spettacolo. Quattro gol per demolire l’avversaria, poi calerà il sipario. Ma se non dovessero bastare, c’è tempo anche per il finale romantico, prima di raccogliere gli applausi. Altre volte, invece, i segni del destino celano occasioni. E Danilo questo lo sa: spesso l’opportunità di riscattarsi ha dovuto raccoglierla di fronte ai viola.

IL TEST FIORENTINA – Dalla fascia, in quel Lazio-Fiorentina datato 9 marzo 2015, fino ad arrivare all’ultima giornata dello scorso campionato. Come corre veloce il tempo, quante cose che riesce a cambiare. Nella sfida contro i toscani che chiudeva la tormentatissima stagione laziale, a Danilo era stata offerta l’occasione per rilanciarsi. Un campionato di poche luci, per il classe ’94, che dall’arrivo di Inzaghi sulla panchina dei grandi, mai era riuscito a guadagnarsi la casacca da titolare. La squalifica di Lucas Biglia, però, aveva liberato un posto in cabina di regia, e il mister piacentino aveva deciso di affidarlo all’ex Primavera: contro i viola sarebbe sceso lui in campo dal primo minuto. Peccato per il risultato: il pubblico accorso all’Olimpico per il Klose Day deve assistere a una brutta sconfitta. Coerente finale di stagione.

SCINTILLE – E poi, ancora Fiorentina. Nella gara di domenica sera, Inzaghi stravolgerà il modulo: nel centrocampo a 5, Biglia agirà tra Cataldi e Milinkovic. Il ventiduenne romano non viene schierato titolare dalla sfida contro il Cagliari: proprio la prolungata panchina aveva suscitato qualche malumore. Il laziale si chiedeva perché essere messo da parte, dopo le convincenti sfide contro Torino e Cagliari. Un velo di tristezza, lungi dal diventare un caso: "E’ chiaro che un giocatore vorrebbe sempre giocare, ma l’importante è che vinca la Lazio. Ho sempre rispettato le scelte del mister, che sta facendo un ottimo lavoro. Il gruppo viene prima del singolo", commentava Danilo, con la saggezza del giocatore navigato. Quel pizzico di insoddisfazione, però, aveva ingolosito più di un club, Fiorentina compresa. Il Sassuolo preparava l’affondo per gennaio, ma il diniego della dirigenza della Lazio non lascia spazio a repliche: Cataldi resta.

RILANCIO - Avrà trascorso tanti minuti in panchina, ma la società laziale non intende privarsi di Danilo Cataldi e gli rinnova la propria fiducia. D’altronde, per lui la Capitale è casa; il biancoceleste la passione di sempre. Inzaghi vuole rilanciarlo, con lui in campo dal primo minuto la Lazio ha perso solo contro il Milan. “Non ci è dato scegliere la cornice del nostro destino, ma ciò che vi mettiamo dentro è nostro”: domani sera Cataldi proverà a rispondere a un mese e mezzo di anonimato e panchina, 650 giorni dopo quella nottata in cui aveva indossato la fascia da capitano. Il centrocampista cresciuto a Ottavia non vede l'ora. Anche perché, qualsiasi sia la cornice scelta dal destino, è all'ombra del Colosseo che vuole continuare a riempirla.