ESCLUSIVO - Lorik Cana: "La Lazio con Tudor ha meno pensieri. Radu? Se posso dire una cosa..."

21.05.2024 07:20 di  Lavinia Saccardo   vedi letture
ESCLUSIVO - Lorik Cana: "La Lazio con Tudor ha meno pensieri. Radu? Se posso dire una cosa..."

Nel luglio del 2011 dal Galatasaray alla Lazio arriva Lorik Cana, in un'operazione che vede lo scambio con il portiere uruguaiano Fernando Muslera. Una storia durata quattro anni quella tra l'albanese e il club biancoceleste, fatta di momenti belli, uno su tutti la vittoria della finale di Coppa Italia contro la Roma del 26 maggio, ma anche di momenti meno positivi. L'ex difensore, oggi ambasciatore del calcio per bambini in Albania, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni in una lunga intervista in cui ha ricordato esperienze e figure amiche della sua parentesi calcistica nella Capitale, con uno sguardo anche alla Lazio di oggi: 

L'ARRIVO ALLA LAZIO - “La mia trattativa per arrivare alla Lazio fu abbastanza veloce. Fino alla fine della stagione col Galatasaray non c’erano contatti in corso. Tutto si fece dopo la fine del campionato in cui noi non raggiungemmo gli obiettivi prefissati. In quel momento c’era la possibilità di tornare in premier o di andare alla Lazio e il rapporto diretto in quel periodo che avevo e che ho oggi con Tare fece sì che mi convinsi di scegliere la Lazio. Ci fu un po’ di ritardo nella trattativa, ma la scelta fu fatta sia da me che da Muslera, quindi ci fu questo scambio col club turco. Ricordo che vennero Reja con Tare a vedere una partita della Nazionale albanese a giugno, io giocavo in difesa centrale, e parlai con il miser, sapendo che non sarebbe stato subito facile inserirsi, sia per il modulo, sia perché nella mia posizione c’erano dei giocatori di spessore che avevano fatto bene. Questo non mi frenò, anzi volevo continuare a mettermi in gioco nel campionato italiano”. 

GOL - “Non ho fatto tanti gol con la maglia della Lazio, ricordo quello contro la Fiorentina, quello contro la Sampdoria, ma tutti sono stati belli. Anche quello contro l’Atalanta, non so dire quale preferisco, mi piace il fatto che i miei gol fossero stati decisivi”.

L'AMICIZIA CON KLOSE - Giocare con compagni come Klose è bellissimo. Pensi che stai giocando con uno che nel suo ruolo è stato uno dei migliori al mondo. Da tantissimo, non solo sull’aspetto del gioco, dà tantissimo nell’ambiente della squadra, nel quotidiano, negli allenamenti, nella preparazione, nella mentalità. Fuori dal campo è stato un giocatore fondamentale. Ha imparato l’italiano molto velocemente, non aveva un carattere molto semplice, ma era super gentile, di una professionalità straordinaria. Ho un ottimo rapporto con lui, quando ci rivediamo lo facciamo con piacere. Rimane uno dei giocatori più forti con cui ho giocato: ho avuto la fortuna di esordire a Parigi a 19 anni con Ronaldinho, al Marsiglia con Ribery, ma Klose rimane uno dei più forti con cui ho giocato. Era semplicemente straordinario”.

FELIPE ANDERSON - “Dopo il 26 maggio ci fu un calo mentale nella Lazio, la squadra poteva fare molto meglio. Con l’arrivo di Pioli, ci fu un cambio di marcia per Felipe Anderson, fondamentale per gli obiettivi che ha raggiunto la squadra nel 2014/2015. Penso che Felipe non abbia tirato fuori il massimo del suo potenziale. Si è messo in gioco in Premier League, ha giocato al Porto, è tornato. Un giocatore straordinario, mi sono divertito tanto ad averlo in squadra, però mi ha sempre lasciato il pensiero che avrebbe potuto dare di più. Quando vedo che fa cose straordinarie non mi sorprende, avrei voluto lo facesse con più continuità. Un grande giocatore ma anche un ragazzo straordinario, ho solo ricordi belli di lui. Può ancora dare tanto”.

RADU, QUESTIONI DI DNA - Radu, che devo dire? Lui è uno dei personaggi della storia della Lazio. Ha vinto titoli con la Lazio, ha vinto quel famoso 26 maggio, è il giocatore con più presenze. Se devo dire qualcosa su di lui è questa: per noi che non siamo romani e che non nasciamo laziali ovviamente tifiamo le squadre per cui abbiamo giocato, ma non siamo nel nostro DNA laziali. Certo la tifiamo, la appoggiamo, la sosteniamo, ma non siamo laziali di nascita. Radu non è nato laziale, ma è diventato un laziale puro. Nessuno può dire che Radu non porti la Lazio nel suo cuore, lui lo sente nel suo DNA. Io tifo Marsiglia da quando sono bambino. Radu è uno dei pochi giocatori che conosco che è andato in un altro paese, in un'altra città ed è diventato laziale tanto quanto, o forse anche di più, di tanti che sono nati laziali. Ha fatto un percorso straordinario e merita tutto l’amore che i tifosi laziali gli danno”.

LA LAZIO DI SARRI E QUELLA DI TUDOR - “La Lazio di Tudor ha numeri molto buoni. La squadra di Sarri ha sempre avuto il compito molto difficile di confermare una stagione storica, quella dello scorso anno e di giocare su due fronti, campionato e Champions. Non è assolutamente facile per le squadre che non hanno il potenziale tecnico ed economico per raggiungere questi livelli. A parte il correre su due fronti, c’è una grande differenza che ho notato nella Lazio si Tudor rispetto a quella di Sarri: ora la squadra è meno pensierosa, più rilassata, ha meno pressioni. Ha sicuramente regole, sistemi da rispettare in campo, ma ha anche meno pensieri ed è più libera di sfruttare le qualità dei singoli giocatori”.

DIFESA E CAMBIAMENTI - “La Lazio ha difensori che hanno dimostrato nel tempo di fare ottimi numeri, anche rispetto a noi quando in panchina c’era Pioli e in campo calciatori come De Vrij. Difficile replicare quello che è successo lo scorso anno, replicare i dati della difesa, anche perché penso che non c’è stata continuità nell’avere una coppia fissa di riferimento. Questa è stata una delle cose che non ha permesso alla Lazio quest’anno di mantenere un equilibrio difensivo. Romagnoli e Casale sono stati straordinari. Patric è cresciuto, ai tempi di Inzaghi non lo vedevo benissimo con la difesa a tre, ma anche uno come Gila ha dimostrato di avere qualità”.

MERCATO - "La Lazio ha un’ossatura importante. Ha dei giocatori che non sono stati sostituiti perché sono introvabili, uno su tutti Milinkovic, che non si può sostituire. Si possono trovare altri giocatori, alcune cose sono state fatte bene, altre meno, ma la Lazio in ogni reparto può essere sicuramente arricchita”.

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Pubblicato il 20/05