Dalle controversie contrattuali al gol al Bayern: ecco Azmoun, l'Ibrahimovic iraniano che piace alla Lazio
ROMA - Sardar Azmoun, ecco l'obiettivo per l'attacco della Lazio. Come anticipato da Repubblica nella giornata di ieri, il club biancoceleste ha individuato nel giovane iraniano classe 1995 - con Joel Pohjanpalo, finlandese del Bayer Leverkusen e Armin Hodzic, croato della Dinamo Zagabria, nei ruoli di alternative - il rinforzo per accrescere il tasso tecnico della rosa di Simone Inzaghi in vista della prossima stagione.
ECCO AZMOUN, HA GIÀ SEGNATO A BAYERN E ATLETICO MADRID - Nonostante la giovanissima età, Azmoun è un nome che gira da anni nel panorama del calcio internazionale. Con i suoi 19 gol in 26 presenze con l maglia della nazionale iraniana è già il quinto marcatore più prolifico di sempre della storia dell'Iran, mentre a livello di club, anche se due anni fa ha vissuto la sua miglior stagione con 9 gol nel campionato ucraino, probabilmente ha ottenuto la sua consacrazione nella stagione appena conclusa, con i suoi 12 gol in stagione con la maglia del Rostov: 7 in campionato, 2 nelle turni di qualificazione alla Champions League, altri due nella fase a gironi ad Atletico Madrid e Bayern Monaco, più uno in Europa League. Impossibile non notarlo, con quel suo stile di gioco da attaccante atipico, mutevole a seconda delle situazioni. Lo puoi vedere staccare di testa in area da centravanti puro, ma anche arretrare il suo raggio d'azione di qualche decina di metri per sfruttare la sua grande tecnica e visione di gioco da trequartista, oppure - ancora - allargarsi sulla fascia per dribblare gli avversari in velocità.
PARAGONI ILLUSTRI: "IL MIO MODELLO È IBRAHIMOVIC" - Difficile anche paragonarlo a qualche modello di top player. In patria c'è chi lo ha definito l'Ibrahimovic iraniano, il suo punto di riferimento insieme alla leggenda locale Ali Daei: "Lui è il mio modello tra i giocatori iraniani, mentre Zlatan tra quelli stranieri. Voglio giocare come lui". Altri lo associano più a Messi, nonostante lui non si riveda per niente nell'argentino: "Io non dribblo le difese come lui". In ogni caso, si tratta di paragoni illustri. Ecco perché non è un caso che su di lui abbia messo gli occhi mezza Europa (Liverpool e Arsenal in particolare) e tra queste squadre in prima fila c'è anche la Lazio. Il ds Tare non è certo nuovo a colpi di questo genere, si è messo in anticipo rispetto agli altri e sta provando a superare la nutrita concorrenza. Ha allacciato i rapporti con il padre agente di Azmoun, l'ex pallavolista Khalil, ma l'operazione è comunque complicata: non tanto per la trattativa tra Lazio e Rostov, club al quale i biancocelesti hanno offerto 10 milioni, a fronte di una richiesta di 12 (nonostante il contratto sia in scadenza a giugno 2018), quanto piuttosto per la delicata situazione contrattuale del ragazzo.
CONTROVERSIA IN CORSO TRA ROSTOV E RUBIN KAZAN - Azmoun è infatti al centro di un contenzioso tra la sua ex squadra, il Rubin Kazan, e quella attuale, il Rostov, che l'estate scorsa ha esercitato il diritto di riscatto pagando 2 milioni e 300mila euro. Questa clausola è stata contestata al Tribunale arbitrale dello sport dal Rubin, ma l'appello non è stato accolto, confermando l'acquisto da parte del Rostov, il cui presidente Ali Uzdenov subito dopo annunciò: "Sardar ha firmato un contratto biennale con noi e resterà fino alla stagione 2017/2018". La controversia non è però ancora risolta, i due club stanno proseguendo la loro battaglia legale, tant'è che Azmoun sta svolgendo il ritiro con il Rubin Kazan e ieri ha anche partecipato all'amichevole con l'Austria Vienna. È una situazione al limite, insomma. Davvero molto complicata. La Lazio potrebbe in un certo senso risolvere questo stato d'impasse tra club russi, portando il ragazzo in Serie A. E se ci riuscisse, sarebbe veramente un ottimo investimento.