ESCLUSIVA - Calciomercato Lazio, l'ag. di Guedes: "Nessun contatto, è felice in Brasile". Sul passaporto...
Un profilo rimasto in orbita biancoceleste negli ultimi mesi, ancor più in questi giorni in virtù della possibile partenza di Felipe Anderson. Parliamo del 21enne Roger Guedes, esterno e all’occorrenza fantasista dell’Atletico Mineiro (ma di proprietà del Palmeiras) con il vizio del gol, reduce da un ottimo avvio di Brasileirao con ben 8 reti e 3 assist in 11 presenze. Un nome ben appuntato nell’agenda del ds Tare, anche se il suo entourage, già ai nostri microfoni un mese fa, aveva smentito un possibile contatto. Per far luce su eventuali avvicendamenti nella trattativa, la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato ancora una volta l’agente del giocatore, Cesar Bottega, il quale ha ribadito il concetto espresso lo scorso maggio, soffermandosi anche sulla questione del passaporto da comunitario: “Confermo quanto ci siamo detti l’ultima volta. Non c’è niente per ora: la Lazio non mi ha contattato e penso di poter tranquillamente dire che non abbia parlato neanche col Palmeiras. Roma è una città fantastica e la Lazio è un grandissimo club, ma il giocatore sta bene in Brasile adesso. È del Palmeiras ed è in prestito all’Atletico Mineiro, dove attualmente è capocannoniere del campionato. Sta bene lì e non è neanche giusto parlare di altro ora anche per rispetto dei tifosi”.
“COMUNITARIO PER LA NONNA TEDESCA? DIFFICILE…” - “In realtà, Roger ha una nonna che ha soltanto la cittadinanza tedesca, ma è nata e ha sempre vissuto in Brasile. Per questo motivo penso sia complicato che il giocatore possa ottenere in qualche modo il passaporto da comunitario. Non voglio dire impossibile, ma certamente uno scenario molto difficile”.
“CARATTERE DIFFICILE? HA SOLO VOGLIA DI GIOCARE…” - “Quando è in panchina, come tutti, sente il desiderio di giocare e aiutare la squadra. Forse in passato al Palmeiras ha rotto un po’ le scatole in questo senso, ma credo sia anche positivo e sintomo di un giocatore che vuole sempre dare il meglio di sé. Non c’è nulla di sbagliato, quando resti in panchina non sei contento, a volte lo dimostri altre meno. Ma non c’è mai stato nulla di eclatante”.
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