Lazio, la vittoria non cancella lo scandalo: ora i torti arbitrali sono troppi...

01.04.2024 12:01 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio, la vittoria non cancella lo scandalo: ora i torti arbitrali sono troppi...
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La prima Lazio di Tudor batte la Juventus sul gong, decide la capocciata di Marusic che stende la Signora e regala un esordio dolcissimo al tecnico croato e una serena Pasqua ai 50 mila dell’Olimpico. Sotto il cielo primaverile di Roma, però, si consuma un’altra puntata di quella che sta diventando una scabrosa telenovela. La Lazio vince, è vero, ma è complicato far passare in sordina quanto accaduto ancora una volta ai danni della squadra biancoceleste. Stavolta i tristi protagonisti sono l’arbitro Colombo, ma soprattutto il Var Mazzoleni e l’Avar Chiffi che non richiamano il fischietto comasco all’on field review per la evidente trattenuta di Bremer su Zaccagni al minuto numero settantatré. Il difensore bianconero si vede prendere il tempo dal laziale e si aggrappa con entrambe le braccia per evitare che possa ricevere il pallone da posizione più che favorevole. Rigore netto e cartellino per Bremer, ma mancano entrambi. Episodio solare e decisione della sala Var che resta incomprensibile. La Lazio recrimina anche per il contatto Pedro-Szczesny nel primo tempo, il portiere polacco colpisce lo spagnolo e non il pallone, rigore forse meno evidente di quello appena citato per il contatto Bremer-Zaccagni, ma che poteva starci tranquillamente. Ma tra altri episodi discutibili, la direzione di Colombo rimane insufficiente e si somma ad altre che hanno caratterizzato fin qui il campionato della Lazio.

DI BELLO E MARESCA - La più recente è chiaramente quella di Di Bello in Lazio-Milan: dal rigore non dato per il contatto Castellanos-Maignan, alla manata di Bennacer (sempre sull’argentino) non rilevata e che poi ha portato all’espulsione di Pellegrini, fino alla fantasiosa espulsione di Guendouzi. E tornando indietro nel calendario, ecco Lazio-Bologna con Maresca che si perde - a due metri di distanza - il pestone di Fabbian su Immobile: fallo da giallo, sarebbe stato il secondo per il centrocampista bolognese (si era sull'1-0 per la Lazio) che poi avrebbe anche servito l’assist per il pareggio dei suoi. E che, scontando la squalifica per l’espulsione ricevuta, non avrebbe sbloccato il match successivo del Bologna contro il Verona. Cosa incide sulle partite? In epoca Var soprattutto la gestione dei cartellini. E così Duda rimane in campo fino all’80’ in Verona-Lazio, ma il secondo giallo che lo slovacco rimedia a dieci minuti dal termine, sarebbe dovuto arrivare circa mezzora prima, per una evidente trattenuta su Rovella. Viene annullato anche il gol dell'1-2 a Casale su segnalazione del Var: spinte del genere però non vengono punite quasi mai, tantomeno col richiamo all'OFR. Lo testimoniano il gol di Arnautovic a Genova (spinta di Bisseck su Strootman), o quello di Giroud in Atalanta-Milan che nasce da una spinta a due mani di Musah su Lookman e ancora il contatto Reijnders-Soulé che avviò il gol del vantaggio del Milan a Frosinone. 

PUNTI CHE MANCANO - E come non ricordare la clamorosa espulsione mancata di Gyomber in Salernitana-Lazio: Prontera (che s’era perso pure il rigore su Immobile, concesso solo dopo OFR) grazia il difensore, ammonito poco prima nell’azione del penalty, per un intervento scomposto e duro su Marusic. Intervento di per sé già quasi oltre il giallo, ma che l’arbitro decide di non punire con un altro cartellino. Per quanto quella di Salerno fu una Lazio bruttissima, chissà come sarebbe andata giocando tutta la ripresa dieci contro undici e in vantaggio di un gol. Alla quarta giornata lascia ancora dubbi il pallone tenuto in campo (?) da McKennie nell'azione del vantaggio juventino nel match d'andata all'Allianz. Alla seconda giornata, contro il Genoa, arrivava un’altra sconfitta, ma pure qui manca qualcosa alla Lazio: Bani interviene in ritardo su Zaccagni, sarebbe stato rigore (e forse pareggio), ma non per l’arbitro Marinelli e per la sala Var. Pure questa scelta poco comprensibile. Il bilancio biancoceleste con gli arbitri è dunque pesante, mancano rigori a favore, cartellini rossi alle avversarie e quindi mancano anche punti. Punti che forse, al netto di tutte le difficoltà della stagione, avrebbero consentito alla Lazio di essere ancora in piena corsa (e non in rincorsa) Champions…

Pubblicato il 31-3 alle 13:00