Onazi non si ferma più: "Sono cresciuto molto, ma devo continuare il mio percorso"

28.03.2013 15:00 di  Gianmarco Filizzola  Twitter:    vedi letture
Fonte: Gianmarco Filizzola - Lalaziosiamonoi.it
Onazi non si ferma più: "Sono cresciuto molto, ma devo continuare il mio percorso"
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© foto di Federico Gaetano

AGGIORNAMENTO ORE 15.00 - E' un Onazi versione 'fiume in piena' quello che, in questi giorni, lancia messaggi d'incitamento per se stesso e per i compagni di squadra. Sabato con il Catania incomincerà il tour de force che porterà la Lazio a giocarsi gli obiettivi stagionali. Il campione d'Africa con la Nigeria ne è consapevole e non manca di appellarsi alla fede: "Stanno per arrivare partite importantissime da qui fino alla fine della stagione, Signore, anche la mia squadra ha bisogno della tua grazia".

È esploso nella baby Lazio di Bollini. Ci ha messo poco, però, a conquistare Petkovic nelle “Final Eight” della scorsa estate, quando il tecnico bosniaco, sbarcato in Italia solo da poche ore, si fiondò a Gubbio e rimase estasiato dalle qualità del giovane nigeriano. Ad un anno di distanza, la vita di Eddy Onazi si è completamente trasformata. Dal ritiro di Auronzo in poi è stata una scalata continua, alimentata dal talento e dalla grande forza di volontà di questo talento. «Tutti sanno che ultimamente le cose per me sono migliorate soprattutto dopo essere diventato campione con la Nazionale. L’esperienza vissuta con la Nigeria mi ha arricchito, ha cambiato in ogni senso il corso della mia vita». Sono queste le parole del numero 23 biancoceleste rilasciate in patria e riportate dalle colonne del Corriere dello Sport di oggi. Le cose sono cambiate, è vero. Ma lui no. Eddy è rimasto sempre lo stesso: umile e determinato. Non si è montato la testa, sa che la strada è lunga davanti a sé e non c’è tempo per adagiarsi sugli allori. «Sono cresciuto molto come calciatore e come uomo, per questo ho intenzione di continuare in questo mio percorso». Ha ancora fame, Onazi. Sta vivendo un sogno, ha l’opportunità di crescere al fianco di grandi calciatori e rubare con l’occhio ogni movimento, ogni giocata. Può diventare l’erede di Brocchi, ne ha le qualità e la voglia. I leader del gruppo lo stanno proteggendo, lo consigliano e lo coccolano senza fargli sentire la pressione: «Ho un paio di amici nel club, su loro faccio affidamento. Mi danno consigli su ciò che è giusto fare, mi correggono dove sbaglio. Anche nello spogliatoio ci sono giocatori che mi danno una mano: Hernanes, Zarate, Brocchi, Klose ad esempio. Sono calciatori importanti, stare al loro fianco non è una cosa che può essere spiegata, devi viverla per capirla».  Onazi ringrazia i suoi compagni, ma è anche un ragazzo, un uomo ormai, religiosissimo. Ringrazia Dio continuamente, lo ha fatto dopo il suo esordio, lo ha fatto dopo il gran gol contro lo Stoccarda e si è ripetuto anche oggi: «Devo ringraziare Dio, mi ha dato questa fantastica opportunità. Mi è cambiata la vita sia dentro che fuori dal campo». La chiusura del campioncino è sul torneo tricolore, tattico e complicato, nel quale non devi essere uno qualunque per strappare una maglia da titolare: «Il campionato Italiano è molto difficile e tutto diventa ancora più complicato se sei giovane e davanti a te hai grandi giocatori, ragazzi con tanta qualità e talento. A me comunque non è andata male». Eddy non si ferma, col Catania potrebbe partire da titolare e chissà che il prossimo anno non sia lui il titolare inamovibile di questa squadra. Il popolo laziale glielo augura…