Figlio d'arte, Lampard e Deco come idoli: ecco Bruno Pereirinha. E quel rigore... alla Cruijff
"Gioco di più sulla fascia destra dell'attacco e come mezzala, in questo ruolo rendo meglio", si definiva così qualche tempo fa Bruno Alexandre Marques Pereirinha, il nuovo acquisto della Lazio. Classe 1988, l'ormai ex Sporting Lisbona si ritiene un giocatore molto rapido, che nelle giovanili segnava molti gol. Come riportano Corriere dello Sport e Il Messaggero, la sua scuola è stata l'Academy del club portoghese, ma ancor prima suo padre: a cavallo degli anni Settanta e Ottanta, Joaquim Pereirinha è stato un buon difensore centrale del Benfica. Il figlio ha seguito le orme del genitore, ma non fino in fondo: niente sgomitate dentro l'area e marcature strette, via a correre sulla fascia o in mezzo al campo. "Bruno è un genio! - è l'elogio sfrenato che fece qualche tempo fa di lui Rui Dias, tecnico che lo allenò da giovanissimo nell'Olivais e nel Moscavide - Si tratta di un giocatore che ha un'accelerazione straordinaria. Dà il meglio di sé come intermedio di centrocampo e come ala destra". Per fare un paragone con un suo connazionale, la sua duttilità tattica ricorda quella del coetaneo madridista Fabio Coentrão (il quale però agisce sulla sinistra). Appena messo piede a Roma, Bruno è stato identificato come una via di mezzo tra un Lulic destro e un Alvaro Gonzalez. Amante di Twitter e Instagram, il neo acquisto biancoceleste segue con passione molti sport: dal tennis al baseball, dal basket all'atletica. I suoi idoli sono Deco e Frankie Lampard, con l'inglese pazza idea per la Lazio sul finire del 2012. Deve esserci anche Johan Cruijff nel Pantheon dei suoi modelli, anche se nel 2009 il tentativo di imitare l'olandese non ebbe... successo. Bruno giocava nell'Under 21 portoghese, in un'amichevole contro Capo Verde s'incarica di battere un rigore. Invece di calciare in porta, come chiunque, Pereirinha passò il pallone a un suo compagno di squadra, proprio come fece Cruijff nel lontano 1982. La differenza fu che un difensore di Capo Verde intuì e spazzò il pallone: Bruno fu 'squalificato' dalla Nazionale. Nella Lazio di rigoristi ce ne sono in abbondanza, il neo acquisto non corre il 'rischio' di calciarli: dovrà pensare solo a correre, correre, correre.