GARBAGE TIME - Hitzlsperger, il Martello...di gomma

30.12.2012 14:54 di  Davide Capogrossi  Twitter:    vedi letture
Fonte: Davide Capogrossi - Lalaziosiamonoi.it
GARBAGE TIME - Hitzlsperger, il Martello...di gomma
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© foto di Federico Gaetano

La quiete dopo la tempesta, poetizzava Leopardi. Parafrasando nella nostra dimensione: il campione dopo il bidone. Miroslav Klose ha rubato i cuori dei tifosi biancocelesti con la sua immensa classe. La Nord non aveva mai dimenticato le prodezze di Riedle, forse per quelle di Doll la meravigliosa scatola che racchiude i nostri ricordi aveva fatto un eccezione. Nel mezzo, tuttavia, nei tempi recenti dell’era lotitiana, un altro tedesco fece la comparsata nella Capitale. Lo chiamavano “Der Hammer”, il Martello. L’ascesa e il declino, se non il tracollo, di Thomas Hitzlsperger.

VETRINA LAZIO – In quegli ultimi giorni di calciomercato invernale, annata 2009/10, il nuovo ds Igli Tare ha tre colpi in canna per rinforzare la rosa di Ballardini, in seria difficoltà. Per la difesa piace il brasiliano Dias, che effettivamente arriva in coppia con l’esperto Biava. In avanti si punta su Floccari, il sogno Ederson sfuma (almeno per quella stagione), come ripiego per la mediana arriva il teutonico dai muscoli d’acciaio. E’ un colpo delle ultime ore di mercato: capitano dello Stoccarda e punto fermo della Nazionale di Loew (52 presenze, titolare nella finale dell’Europeo contro la Spagna), ha il contratto in scadenza a giugno e la Lazio se ne assicura i servigi per una cifra simbolica intorno al mezzo milione di euro, firmando un triennale (da quasi 2 milioni) dopo la rescissione del precedente contratto. Il suo obiettivo è quello di mettersi in mostra per l’imminente mondiale sudafricano: “Negli ultimi tempi le cose non andavano bene, il mister mi aveva fatto capire che c'erano alcuni giocatori prima di me. In più il ct tedesco Joachim Löw mi ha detto che, per andare al Mondiale, devo giocare con continuità. La Lazio ha mostrato un forte interesse nei miei confronti, trasferirmi in Italia è una cosa che mi affascina parecchio. Non sto scappando, sto cercando un nuovo inizio. Sono pronto, allenato, spero di giocare contro il Catania". Le promesse non verranno mantenute e il Martello di Gomma si rivelerà un autentico flop.

ATTIVISTA – Prima del suo esordio italiano, Edy Reja si insedia sulla panchina di una squadra in piena lotta per la retrocessione. Situazione paradossale per un gruppo di alti contenuti tecnici, che nei mesi precedenti aveva vinto una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Macchinoso, lento, poco propenso al recupero e alla rottura del gioco. Il leggendario sinistro che traccia parabole insidiose e micidiali non convince proprio il  nuovo tecnico biancoceleste, a fronte di una serie di magagne evidenziate già in allenamento. Come centrale non convince nella fase di taglio, come esterno sinistro è troppo lento, proprio mentre inizia l’esperimento di Mauri largo sulla fascia. Nelle prime dichiarazioni emerge subito un dato particolare. Hitzlsperger è un attivista nella lotta al nazismo e riceve molte critiche da parte dei media tedeschi poiché approdato, a dir loro, in una squadra con una curva “razzista e antisemita”. “Mi era chiaro che la società viene collegata a questo tema, ma andrò a Roma senza essere prevenuto. Ero consapevole del fatto che la Lazio mi voleva e ho accettato. Mi impegno a continuare contro la destra estremista l' opera d' informazione per denunciare la discriminazione nei confronti delle minoranze”. Discorso concluso lì, anche se rimarrà uno dei pochi ricordi significativi del tedesco “piè lento”.

TURISTA– Trascorrono i mesi e il Martellone crucco colleziona solo panchine e tribune. Saranno 6 le presenze sino a fine anno, e pensare che era venuto per farsi notare dal tecnico Loew in vista del Mondiale. Da questa esperienza ne uscirà brocco, la stampa tedesca continua a proteggerlo da questo alone antisemita del male, unica causa delle pessime prestazioni – anzi nonprestazioni – di Thomas. Intanto Loew non lo convoca per l’amichevole di lusso contro l’Argentina e lui, che vive di sola Nazionale non la prende benissimo. Iniziano i primi mal di pancia. “Potrò portare avanti la bella tradizione dei calciatori tedeschi approdati in Italia”. Potrai, condizionale, condizione non sufficiente. Unico lampo: la rete nel vantaggio nell’inutile Lazio-Udinese (3-1), a salvezza già acquisita. Il suo mirabile sinistro dalla lunga distanza, finalmente! Il suo addio è nell’aria, il tedesco dormiva ancora in hotel dopo 6 mesi, conscio del fatto che nella Lazio non ci sarebbe stato posto per lui. “A Roma sto bene, la città è meravigliosa, ma non sono venuto qui per fare delle gite turistiche, ma per giocare il più possibile”. Così non è stato e in estate Hitz saluta la Capitale, direzione Londra, sponda West Ham. Un Hammer negli Hammers, tutto torna.

VICE SCHUMI? – Il nome di Hitzlsperger è tornato alla ribalta nell’estate 2011. Stavolta il tedesco si è fatto realmente apprezzare per la velocità…della sua automobile. Viene fermato dalla Polizia stradale inglese nel Suffolk, zona ovest di Londra. Viaggia a 170 km/h in un tratto dove non si possono oltrepassare i 70 km/K. La Corte non gli revoca la patente e gli commina una misera multa da 850 sterline. Regge la tesi della difesa: Hitz correva all’impazzata...per cercare un nuova squadra, in quanto svincolato. Le associazioni per la sicurezza strale insorgono: “Uno così non ha diritto di circolare sulle strade” – il commento. Un ragionamento che Reja aveva già esteso tempo prima al campo da gioco.