C'era una volta un romanista

11.11.2012 07:30 di  Luca Capriotti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Luca Capriotti /Lalaziosiamonoi
C'era una volta un romanista

C'era una volta un romanista che diceva che Totti e De Rossi etc etc etc. C'era una volta un romanista che nessuno lo voleva all'ultimo minuto di mercato un panchinaro del Cesena. C'era una volta un romanista che qualcuno ha detto: Teniamoci Del Nero. C'era una volta un romanista che all'ingresso in campo veniva fischiato. C'era una volta un romanista che a guardarlo sembrava proprio un tipo a posto, però era romanista. Che peccato. C'era una volta un romanista che diceva no, io non sono mai stato romanista. E tutti a dire. Dai. Non ci crede nessuno. C'era una volta un romanista che diceva. Il mio sogno è segnare al derby. E tutti a ironizzare. C'era una volta un romanista che qualcuno ha cominciato a dire. Però si impegna. C'era una volta un romanista che qualcuno ha cominciato a dire. Però corre il doppio degli altri. C'era una volta un romanista che qualcuno ha continuato a dire. Suda il doppio degli altri. C'era una volta qualcuno che cominciava a dire. Forse dovrebbero chiamarlo in Nazionale. C'era una volta un romanista che segnava e strillava tantissimo. E qualcuno lo voleva riscattare. E per metà è stato accontentato. C'era una volta un romanista che l'estate ad Auronzo c'era gente che diceva. Sarà pure romanista, ma sembra che alla maglia gli voglia proprio bene. C'era una volta un romanista che qualcuno ha cominciato a pensarlo seriamente. Sta a vedere che è laziale. C'era una volta un romanista che ad Auronzo nessuno ha mai avuto nulla da ridire su di lui, un atleta vero. C'era una volta un romanista che qualcuno ha cominciato a dire. Forse assomiglia un pò troppo a un laziale per non esserlo. C'era una volta un romanista che è cominciato il campionato, e correva sempre il doppio degli altri. C'era una volta un romanista che non riusciva proprio, pur impegnandosi, a fare gol brutti. C'era una volta un romanista che se in porta c'è Ujkani, segna, diluvia, si toglie la maglia, si fa quasi issare in curva. C'era una volta un romanista che invece era laziale. C'era una volta un laziale che tutti l'hanno pensato, contro il Diavolo. Ma che sta caricando il tiro. C'era una volta un laziale che il tiro l'ha caricato, e ha pure segnato battendo Amelia. C'era una volta un laziale che ogni volta che segna è come se avessi segnato tu, ragazzo dell'87, 25 anni che ogni giorno ti spacchi di lavoro, sudi, ogni giorno segui la Lazio alla radio o in tv, e speri di riuscire a costruire passo dopo passo, fatica dopo fatica, respiro dopo respiro, un qualche straccio di futuro, di lieto fine. C'era una volta un laziale che quando segna sembra che tutto quel futuro lui ce l'ha, e te l'ha regalato. C'era una volta un laziale che tutti gli hanno chiesto. Segna. Segna il gol contro di loro, i cugini, i giallorossi, i romanisti. C'era una volta un laziale che il derby è iniziato malissimo, subito sotto, da copione di sofferenza biancoceleste. C'era una volta un laziale che tutti l'hanno pensato: è troppo lontano. Non tirerà mai. C'era una volta un laziale che sta caricando il tiro. C'era una volta un laziale che il tiro da distanza siderale l'ha caricato, e ha pure segnato. C'era una volta un laziale che si è buttato sull'erba, a strillare che ci sta una favola che non si sa come finisce, che era iniziata male ma che se ti spacchi di lavoro, passo dopo passo, fatica dopo fatica, respiro dopo respiro, un lieto fine te lo puoi costruire. C'era una volta un laziale che è stato di nuovo convocato in Nazionale, e tutti l'hanno pensato. Questo laziale se la merita la maglia azzurra. Perchè tutti l'hanno pensato: è troppo lontano da noi. Non tirerà mai. Oppure, è romanista. E invece c'era al derby Antonio Candreva, che sta caricando il tiro. C'era Antonio Candreva che da distanza siderale l'ha caricato, e gli ha segnato, a loro, nella partita in cui si gioca per il dominio di Roma. C'era una volta un laziale che quando segna sembra che tutto quello che ha lui lo ha gettato in campo, te lo ha regalato. C'era una volta un laziale che "Quando ho visto la palla dentro, non ho capito più niente ed è stato fantastico". C'era una volta che quando abbiamo visto la palla dentro, non abbiamo capito più niente, ed è stato fantastico. C'era una volta Antonio Candreva, che ha segnato al derby, entrando nella leggenda della partita indimenticabile, diventando di diritto e di prepotenza laziale, perchè quella è la partita che rimane attaccata ai vestiti, ai capelli, alla pelle e non ti molla più e te la ricordi finchè vivi. C'è adesso un laziale. Che ti è rimasto attaccato ai vestiti, ai capelli, negli occhi, e non ti mollerà più e te lo ricordi finchè vivi. C'è adesso Antonio Candreva, laziale. E il suo gol non ti mollerà più. Te lo ricordi finchè vivi.