ESCLUSIVA Radiosei - Ruzzi ribadisce: "Se Zarate se ne andasse sarebbe una sconfitta per tutti... Siamo disposti anche a spalmare l'ingaggio"
In Esclusiva ai microfoni di Radiosei è intervenuto Luis Ruzzi, agente di Zarate, che ha ribadito la volontà del suo assistito di rimanere in maglia biancoceleste: «La speranza di Mauro è di stare alla Lazio, è contento allegro vuole conquistare l’allenatore nuovo. È diverso. L’anno scorso sapeva di non essere voluto e per lui è stata dura. Lui ha scelto questa squadra, anche quando arrivò alla Lazio. Lui ha un contratto, è felice si stare qua, la gente gli vuole bene. I matrimoni però si fanno in due». Adesso bisogna vedere cosa deciderà la società, considerando anche la fumata nera per Yilmaz: «Non so quale è la soluzione. Se Mauro va via dalla Lazio è una sconfitta per tutti, per il presidente che ha speso tanti soldi, per Mauro che vuole restare e per i tifosi che lo amano. Lui è ambizioso, se comprano grandi campioni lui è felice». L’accusa che viene mossa nei confronti del giocatore è quella della scarsa professionalità, ma Ruzzi non è d’accordo: «Lui è un professionista e sa benissimo quello che deve fare. I bambini lo amano, lo conoscono. Se ai bambini gli dici che non è un buon professionista, loro non ti credono perché poi lo vedono in campo. A me dà fastidio quando gli dicono che la sua vita non è professionale. Sfido chiunque a dire il contrario. Può avere degli atteggiamenti sbagliati, ma nessuno può mettere in dubbio la sua professionalità. Quando le cose vanno male non lo sa nascondere». Ciò non toglie che in passato abbia avuto atteggiamenti sbagliati: «Quando ha sentito la mancanza di affetto si è comportato così. Maturando nella vita si può migliorare. Tanti campioni possono avere dei momenti di difficoltà, nella vita si deve maturare, fare delle esperienze. Mauro era un gioiello del calcio argentino, così è stato sempre trattato. È venuto qui, ha scelto la Lazio. Quando l’ambiente gli si è messo contro ha reagito male, adesso con un anno in più penso sia il momento buono». Adesso è pronto anche per risolvere i famosi problemi all’interno del gruppo: «Lo spogliatoio lo gestisce il mister. Noi se facciamo una partita di calciotto possiamo dire quello mi piace o non mi piace. Ma qui siamo in ambito professionistico. Si vede che ha voglia di fare bene. Siamo tutti molto uniti, insieme con la famiglia. Si sente protetto». Quando è andato all’Inter però, ha detto di essere pronto a sacrificarsi per la squadra, cosa che a Roma non aveva fatto: «Lui è stato cacciato dalla Lazio. Quando tua moglie ti lascia è logico che uno dica “no l’ho lasciata io”. Ci può stare. Tutti abbiamo visto quello che è successo. Lui è andato all’Inter perché lo hanno mandato via, purtroppo c’era un mister che non lo voleva. È arrivato Klose, mai un minuto insieme. Quando vivi queste cose ti rendi conto che sei messo da parte. Se qui non ti vogliono. Quando arrivo Reja, il giorno dopo l’ha fatto uscire, non dopo tre settimane di lavoro. Non gli ha mai dato una motivazione, pensava di poter salvare la Lazio senza Mauro. Comincia l’anno successivo, si vincono le prime due partite con Atalanta e Chievo, alla terza partita con il Milan lo mette fuori. È chiaro che tutte queste cose ti distruggono». Da parte di Zarate c’è anche la possibilità di venire incontro alle esigenze economiche della Lazio: «Ha un contratto, se pensano di venderlo noi siamo qua. Mauro vuole rimanere, vuole una Lazio vincente". Poi la provocazione. Ma sarebbe disposto a spalmare l'ingaggio? «Spalmare? In spagnolo ancora non si capisce questa parola [ride]. Siamo professionisti. Si parla si ritocca si fa, la disponibilità di Mauro c’è. C’è stata sempre. Quando siamo andati in Qatar, lui ha rinunciato a tantissimi soldi pur di venire alla Lazio. Per andare all’Inter la stessa cosa». Tutto dipende dalle motivazioni: «Dipende tutto dall’allenatore. Delio Rossi prima della finale di Coppa gli disse “vai e vincimi il trofeo” e lui si presentò con un gran gol dopo 4 minuti. Per un giocatore è importante sentirsi importante. Se tu lo blocchi, diventa un giocatore prevedibile. Ci sono delle cose che fanno la differenza nei giocatori». Oggi però è un nuovo giorno. Mauro vuole conquistarsi la Lazio e ieri nella partitella è riuscito anche a far segnare Alfaro: «Ha fatto segnare tutti, non solo Alfaro. Ma pensate che coppia che sarebbe Zarate-Klose. Ma chi ce l’ha una coppia così?».