RIVIVI LA DIRETTA - Ederson si presenta: "Fondamentale la stima della società, sono felice.. Sogno il numero 10"... Lotito: "Per Yilmaz c'è una trattativa, speriamo vada bene" - VIDEO
E' il giorno di Ederson. Dopo cinque anni di corteggiamento, il fantasista è finalmente un giocatore della Lazio. Maglia con stemma della Lazio addosso e sorriso stampato, Ederson arriva in sala stampa accompagnato dal presidente Lotito che, per primo, prende la parola:
Diciamo che oggi è un giorno particolare, abbiamo inseguito Ederson per molti anni, siamo riuscito con molta tenacia a portarlo a casa. Questo ritardo nella presentazione è dovuto solo alla possibilità di tesserarlo come comunitario, ottenendo quindi un altro grande risultato. Non sta a me presentare le qualità del giocatore, sicuramente ho fatto un acquisto importante dal punto di vista umano. Noi nel calcio parliamo sempre e solo delle doti tecniche, ma le partite si vincono soprattutto sul piano della qualità morale, se si pensa che l'individuo è parte di un collettivo: se il giocatore non ha in mente questi principi non può far parte della squadra. Ederson incarna questi valori, è volitivo, determinato, sa quello che vuole, ha l'ambizione di crescere, parla cinque lingue, ha un'apertura mentale utile anche nel calcio. Qualcuno mi dirà: "Ma dobbiamo parlare di calcio", ma il calcio è questo, deve costituire un punto di riferimento per chi vuole acquisire principi e valori. I successi di raggiungono con la qualità morale, con lo spirito di sacrificio e di gruppo. Ederson costituirà un collante ulteriore per alcuni rappresentanti del mondo brasiliano, ma lui si sente già un cittadino italiano, rivendicando questo ruolo. Sono convinto che vorrà dare un apporto tale per raggiungere i nostri obiettivi. La società li ha sempre raggiunti, piano piano: nel 2007 ho tentato di prendere Ederson, ma mi fu risposto negativamente, al di là della cifra. Oggi l'abbiamo preso, perché siamo tenaci. Darà esempio a tutti come comportamento e come qualità tecniche e morali. La politica della Lazio alla lunga premia, sicuramente dimostreremo che il progetto Lazio sta trovando riscontro pratico e reale basato sulla filosofia vincente per mantenere in piedi un sistema che scricchiola da tutte le parti.
Il microfono, quindi, passa a Ederson:
Oggi sono veramente felice, contento di essere un giocatore della Lazio. C'è stato un corteggiamento qualche anno fa, finalmente si concretizza il sogno di giocare in Italia in una grande società come la Lazio. Ringrazio le parole del presidente, cercherò di dare il massimo, non vedo l'ora di incominciare questa avventura.
Primo gol all'Olimpico?
Festeggerò come da bambino, volando come l'aquila Olympia.
Gli ultimi mesi al Lione, condizionati dagli infortuni?
Per me è stato fondamentale sapere che avevo la stima della società biancoceleste. Negli ultimi mesi ho avute molto offerte, ma il mio manager mi ha detto che la mia squadra sarebbe stata la Lazio. Ho sempre pensato che dovevo venire qui. Riguardo agli infortuni, sono cose che capitano, ma fa parte del passato. Ora sono al 100%, voglio giocare con continuità, spero di raggiungere gli obiettivi.
Quale ruolo?
Posto naturale è il numero 10, dietro le punte o come seconda punta. Poi starà al mister decidere. Al Lione ho giocato in cinque ruoli diversi. Fondamentale è stare bene in campo per dare il mio meglio.
Conosci il campionato italiano?
Grande stima per il campionato italiano. Per me è un obiettivo venire a giocare qua, con grandi squadre e grandi campioni. E' una nuova sfida, una piazza importante, difficile, però le cose difficili, se conquistate, diventano belle. Ci metterò tanta umiltà e tanto lavoro
Quali ambizioni per il futuro?
La Lazio è una grande società, ammiro molto cosa ha fatto il presidente, mi è piaciuta molto l'accoglienza, mi hanno colpito le parole del presidente che mi ha detto che dobbiamo vincere, io sono venuto per questo. So che la Lazio ha vinto vari trofei, penso che l'obiettivo sia arrivare in Champions e tra i primi in campionato.
Convivenza con Hernanes?
Lui è una grande persona e un grande campione. Non ci sarà problema per giocare insieme, l'importante è aiutarsi e combattere insieme per la squadra. Per me sarà bellissimo giocare con lui e con gli altri campioni che ci sono qua.
Mondiali 2014 un obiettivo per te?
Certo, sarebbe qualcosa di straordinario, lotterò anche per questo. Se farò bene alla Lazio, di conseguenza arriverà la chiamata in Nazionale. E' più importante dare il massimo con la Lazio e poi fare bene magari con la Nazionale.
Hai già conosciuto i tifosi?
Sì, li ho incontrati, mi hanno accolto benissimo, anche sui social network, la prima richiesta è un gol nel derby (ride ndr), si vede che è molto sentito.
Che tipo sei fuori dal campo?
Sono una persona tranquilla, mi piace stare a casa con la mia famiglia, mi piace sentire la musica, ma più di tutto giocare con mio figlio.
Hai chiesto e ottenuto la maglia numero 10?
Giocando con questo numero in Nazionale, sono diventato campione del mondo Under 17, poi l'ho avuto nel Nizza e nel Lione. Per i brasiliani è un numero mitico, ma non è la cosa più importante, ho chiesto se fosse disponibile, ma mi piace anche il numero 7.
Torna a parlare il presidente Lotito.
Siete stati spiazzati dalla condanna a Breno?
"Io onestamente non ho seguito in prima persona la vicenda e se l'avessi fatto, forse la cosa avrebbe avuto un esito diverso. Sono convinto che non ci siano i presupposti tecnico-giuridici per quello che è stato emesso. Nel momento in cui non ci sono stati problemi a persone o cose esterne, mi sembra abbastanza pesante la valutazione emessa nei confronti del giocatore. La Lazio è sempre stata fuori dalle tematiche giuridiche, nel convincimento che le condizioni fossero tali da portare a un epilogo diverso. Adesso faremo una valutazione di tipo giuridico e poi di carattere tecnico. Noi ragioniamo con i fatti e non con le chiacchiere. I fatti dicono che c'è una sentenza di un paese con ordinamento diverso da quello italiano, se riterremo opportuno andremo avanti per rimuovere un simile provvedimento e da qui nasceranno anche la valutazioni tecniche".
Arriveranno i quattro campioni che aveva promesso?
"Io l'ho detto nel convincimento che la Lazio stava approcciando a giocatori che ritiene di alto profilo. Secondo voi Ederson è un campione? Voi vi rifate al parametro economico vi dico che Ederson era stato pagato 16 milioni, Breno 18. La Lazio non ha mai fatto proclami, ma ha sempre agito con i fatti. Per noi i campioni sono persone che hanno requisiti tecnico-agonistici e morali. Questa è la nostra filosofia e quello che diceva un presidentino sette anni fa si è avverato tutto, anche per quanto riguarda i bilanci".
Si aspetta difficoltà ambientali per Mauri e Sculli vista la vicenda che stanno vivendo?
"Voi date per scontato che qualcuno rientri e questa è la premessa. Nessuno all'interno dell'organico ha mai avuto problemi con loro, nessuno ha mai avuto insofferenza e rimproveri per questi ragazzi. Bisogna che le cose abbiano un percorso e trovino un riscontro sul piano documentale. In Italia siamo ancora in democrazia e l'eventuale condannasarà acclarata dopo il terzo grado di giudizio. Io non faccio l'avvocato, noi siamo al di fuori di ogni cosa. Da quanto emerge, credo ci sia stato un allarmismo eccessivo, non parliamo di orchi visti male dagli altri compagni. Poi la storia dirà chi ha avuto ragione".
Com'è nata la scelta di Petkovic e Zarate rimarrà?
"Valutazione dell'uomo sia dal punto di vista tecnico e caratteriale, nella sua interezza. Come ho sempre detto abbiniamo agli aspetti tecnici quelli morali. L'ho scritto nell'editoriale che è sulla rivista ufficiale, so che voi non la leggete. Sono motivi importanti per noi, per la nostra filosofia e queste cose le ho scritte prima che lui si presentasse a voi. Sui giocatori, poi, sceglie l'allenatore, voi sapete che io lascio ampia autonomia. Ci sono giornali che recriminano delle scelte, su giocatori che abbiamo venduto. Su Pandev, per esempio, è una scelta mia e sono convinto. Perdo Pandev, ma ho cambiato tutto il sistema: non ci sono più gli arbitrati come una volta, adesso di decide nei Tribunali".
Arriverà Yilmaz?
"Io non so niente. Io vengo da una squalifica, siccome sono un rispettoso delle norme non ho mai rilasciato interviste e non mi sono occupato di mercato, nonostante si dica il contrario. Infatti alla presentazione di Petkovic c'era Tare e non io. Da quanto so, dopo aver parlato con il ds, c'è una trattativa che stiamo portando avanti e ci auguriamo che vada avanti nel migliore dei modi".