ESCLUSIVA RadioSei - Mauri ancora ore di attesa, il legale: "La risposta del gip potrebbe arrivare lunedì". Poi ribadisce: "Stefano ha chiarito, è felice per la vicinanza dei laziali"
Si aspettava una risposta nella giornata odierna, l'istanza di scarcerazione era stata presentata mercoledì dopo l'interrogatorio di garanzia a cui era stato sottoposto Stefano Mauri. Risposta che non è ancora arrivata, un assenso o un rifiuto che doveva arrivare dal Gip Guido Salvini ma che, per ora, non c'è stato. Possibile che il tutto slitti a lunedì e che il centrocampista della Lazio sia costretto a passare il week-end a Cà del Ferro. Per saperne di più, in Esclusiva ai microfoni di Radio Sei, è intervenuto Matteo Melandri, uno dei legali di Stefano Mauri: "Sono in attesa come voi, ho comunicato con la cancelleria del giudice e mi hanno riferito che stanno, in questo momento, svolgendo altri interrogatori quindi il giudice non ha ancora passato alcun tipo di provvedimento, mi hanno assicurato che se ci fosseero novità da qui a questa sera me l'avrebbero fatto sapere. Secondo le notizie giornalistiche che, immagino, avrete anche voi, pare che il Gip voglia mantenere la riserva anche per i prossimi due giorni e visto che domani è festa nazionale, poi c'è la domenica, penso che slitti tutto a lunedì e quindi pare che il giudice voglia rifletterci ancora un paio di giorni". La giornata, però, non è ancora finita e Melandri ha ancora la speranza di ricevere notizie positive. "Il provvedimento di scarcerazione il giudice potrebbe averlo già fatto e potrebbe già passarlo alla cancelliera. Dipende anche dal provvedimento: quello di rigetto non deve passare neanche dalla cancelleria e viene comunicato direttamente a me, senza passaggi particolari. Nel caso di un provvedimento di scarcerazione, invece, si attiva un iter anche con la casa circondariale e allora diventerebbe difficile da fare in tarda serata. Rimarrò in attesa fino alle 20 circa e a quel punto, se non ci saranno novità, penso si dovrà aspettare fino a lunedì". Tempi ancora lunghi, 48 ore in carcere sono eterne soprattutto se dentro di te c'è la convizione di essere pulito. Una custodia cautelare per ottenere delle dichiarazioni nel modo più genuino possibile. Nessun pericolo di fuga, nessun pericolo di inquinamento delle prove, tanto meno la possibilità di reiterare il reato. "Stefano non ha la possibilità di riferire più di quello che ha già detto -ha dichiarato Melandri durante la trasmissione 9 gennaio 1900-, certo che poi i provvedimenti del giudice vanno rispettati. Noi stiamo percorrendo tutte le strade legittime, abbiamo anche presentato richiesta di riesame al Tribunale di Brescia. Restiamo fiduciosi perchè il dott. Salvini mi è sembrato molto partecipe durante l'interrogatori di garanzia. Se poi l'esigenza cautelare è stata presentata come utile a raccogliere dichiarazioni nel modo più genuino possibile, come scritto nell'ordinanza, allora Stefano le cose che doveva dire, le ha dette e allora verrebbe meno anche questa esigenza cautelare".
I tifosi della Lazio non sono stati fermi, si sono attivati. Sono un blocco unico, vogliono essere utili nella ricerca della verità e della giustizia: "La sera prima di essere sentiti un gruppo di laziali ci ha mandato tutta una serie di documenti: di loro iniziativa si sono messi a studiare l'ordinanza, scusandosi per i termini non giuridici, per dimostrare la vicinanza al giocatore hanno fatto dei riscontri e si sono messi a studiare le carte. Vogliamo intanto ringraziarli, abbiamo riportato la notizia a Mauri ed è stato contentissimo di sapere che i laziali gli sono vicini e addirittura si sono messi a studiare le carte per dargli una mano nell'interrogatorio". Il gip Salvini "non è Di Pietro" hanno detto alcuni. Salvini ascolta, non spinge con la spalle al muro l'indagato: "Non ho mai conosciuto Di Pietro, posso dire che il dottor Salvini è persona perbene, onesta intellettualmente. Quelli su Stefano sono indizi per cui la misura cautelare a me che sono il difensore non appariva necessaria. Se gli elementi sono quelli scritti sull'ordinanza mi sembra che grosse cose non ci siano. Ci sono stati 6 mesi rispetto le probabili iscrizioni nel registro degli indigati e nei riguardi di Stefano non è emerso nulla in riferimento a misure cautelari. Stefano per problemi di salute faceva avanti indietro per Monaco per curarsi e nonostante avesse saputo del provvedimento è sempre tornato, non ha mai inquinato prove, pericolosità sociale voglio pensare che non ci sia, quindi non vedevo elementi per l'arresto preventivo. Noi in sede di interrogatorio abbiamo tirato fuori questi elementi per contestare l'ordinanza e chiedere la scarcerazione". Futuro di Stefano Mauri, scarcerazione o non scarcerazione, ecco cosa bisogna aspettarsi dai prossimi giorni: "Io ho sentito da parte di giornalisti che uno dei motivi dell'attesa sarebbe la volontà del dottor De Martino di risentire Mauri e Milanetto. Noi ovviamente non abbiamo alcun tipo di problema eventualmente a sottoporci all'interrogatorio. Mauri ha già ampliamente illustrato e ribattuto. Non lo vedo da giovedi, in questi giorni è stato tranquillo, era concitato dopo l'interrogatorio per il momento, ma è sereno".