ESCLUSIVA - Udinese-Lazio, si infittisce il caso: il triplice fischio "fantasma" potrebbe provenire dal terreno di gioco

ROMA – La Lazio fatica, è in evidente affanno e a dirlo sono i numeri, implacabili, inesorabili, incontrovertibili. Due soli i punti conquistati nelle ultime cinque partite, una media da zona retrocessione che ha spinto i biancocelesti lontani da quel terzo posto in classifica occupato per praticamente tutto il campionato. Nell’ultima parte di questo cammino angusto e travagliato però, c’è quella macchia di qualche giorno fa allo stadio Friuli di Udine quando, a partita praticamente scaduta sul risultato di 1 a 0 per i padroni di casa, si è verificato l’ormai celebre episodio del triplice fischio “fantasma” che ha portato alla rete tanto furba quanto antisportiva di Pereyra che ha successivamente dato vita a una rissa e alla chiusura anticipata dell’incontro dopo i continui cambi di opinione sul da farsi dell’arbitro Bergonzi. In questi giorni se ne è parlato tanto, la gogna mediatica ha incentrato l’obiettivo principalmente sul comportamento scriteriato dei giocatori della Lazio e dei suoi dirigenti, tralasciando però (involontariamente?) altri aspetti altrettanto importanti che si sono verificati in questa controversa circostanza, a partire dal suddetto “fair play” dei giocatori dell’Udinese, passando per la presenza di un numero decisamente sproporzionato di dirigenti friulani a bordo campo, fino ad arrivare all’interrogativo più importante che nessuno sembra essersi posto fino a questo momento: ma da dove è arrivato quel fischio, pomo della discordia e causa scatenante del degenero di fine partita? Una domanda apparentemente banale ma neanche troppo, visto che secondo alcune indiscrezioni raccolte in Esclusiva dalla nostra redazione, c’è più di un sospetto che questo arbitro improvvisato, non fosse appostato in tribuna bensì all’interno del rettangolo di gioco, precisamente a fianco della panchina dell’Udinese. Una notizia che se trovasse effettivamente conferma, capovolgerebbe clamorosamente tutti i discorsi etici che ci sono stati proposti in questi giorni nei salotti televisivi, e metterebbe la Lazio non solo nella parte della ragione ma anche nella posizione di poter vincere il ricorso per la ripetizione della partita. In questo caso infatti, si tratterebbe di un vero e proprio illecito, e sempre secondo alcune nostre indiscrezioni è proprio su questa linea che si starebbe sviluppando l’arringa difensiva della società biancoceleste. Fondamentale sarà trovare delle immagine provanti, poiché in assenza di queste il ricorso sarebbe sicuramente vano, ma qualora gli “007” della Lazio dovessero riuscire a scovarle allora i discorsi cambierebbero, così come, nel caso più estremo, potrebbe cambiare anche la classifica attuale. Ecco cosa recita infatti il Codice di Giustizia Sportiva all'articolo 17.4. per regolamentare casi di questo genere:
“Quando si siano verificati, nel corso di una gara, fatti che per la loro natura non sono valutabili con criteri esclusivamente tecnici, spetta agli Organi della giustizia sportiva stabilire se e in quale misura essi abbiano avuto influenza sulla regolarità di svolgimento della gara. Nell'esercizio di tali poteri gli Organi di giustizia sportiva possono:
a) dichiarare la regolarità della gara con il risultato conseguito sul campo, salva ogni altra sanzione disciplinare;
b) adottare il provvedimento della punizione sportiva della perdita della gara;
c) ordinare la ripetizione della gara dichiarata irregolare.
Al di fuori dei casi indicati, gli Organi della giustizia sportiva, quando ricorrano circostanze di carattere eccezionale, possono annullare la gara e disporne la ripetizione, ovvero l'effettuazione”.
Se veramente il fischio fosse partito dal terreno di gioco quindi, resterebbero aperte tre diverse possibilità, tra cui anche la perdita della gara a tavolino da parte della società ritenuta responsabile dell’illecito, in questo caso l’Udinese. Di conseguenza i tre punti verrebbero tolti dalla classifica dei bianconeri e trasferiti in quella della Lazio, un premio sicuramente immeritato per quanto visto sul terreno di gioco ma comunque doveroso nel caso in cui si accerti che l’alterazione della gara, seppur arrivata nei secondi finali, sia stata provocata da un tesserato dei friulani. Nelle prossime ore ci saranno novità che spiegheranno questi nuovi retroscena che stanno uscendo. L'unica cosa certa è che Udinese-Lazio è tutt'altro che terminata a quel triplice fischio.