Ederson, la fumata bianca è vicina. L'agente: "Mi vedo spesso con Lotito e il giocatore è felice per l'interesse della Lazio... Fax al Lione? Probabile che sia stato mandato..."
Stavolta sembra davvero vicina la conclusione di questa storia infinita. Una storia iniziata nel 2007, proseguita nel 2008, con un’impennata nel gennaio 2010 e ora, forse, prossima al lieto fine. La Lazio ed Ederson sono vicini. Molto. Il brasiliano è in scadenza di contratto con il Lione, non rinnoverà. E’ libero di accordarsi con chi vuole e la Lazio si è mossa con decisione: Lotito vuole piazzare il colpo, bruciare la concorrenza. Antonio Caliendo, manager del calciatore, è stato a Roma due settimane fa, si dice abbia incontrato il presidente biancoceleste. Il diretto interessato non smentisce. “Non posso nascondere che spesso a Roma mi vedo con Lotito, frequentiamo gli stessi posti…”. L’ammissione c’è: ma era chiaro che Ederson fosse un’idea che mai era uscita dalla testa di Lotito e Tare. Trequartista di esperienza consolidata, ma l’età è ancora dalla sua: classe ’86, mix di tecnica brasiliana e concretezza europea. La Lazio non è mai stata così vicina. “Sono cinque anni che i biancocelesti lo seguono –ha detto il procuratore a Radio Radio-, Lotito voleva prendere sia Ederson che Lloris dal Nizza. Fece un blitz per acquistarli e il portiere venne anche a Roma, poi saltò tutto per un disguido. Il giocatore era minorenne e il padre fu decisivo nella scelta”. L’Equipe, ieri, ha lanciato la notizia. Le smentite non sono arrivate da nessun fronte, anzi da parte del Lione sono cominciati a trapelare i primi rimpianti. “Il regolamento dice che se vuoi tesserare un giocatore a scadenza, devi mandare una lettera al club proprietario del cartellino, per informarlo che stai trattando con il calciatore. Probabile che la Lazio abbia mandato il fax all’ufficio del Lione e da lì sia uscita la notizia. Ma non è ancora fatta”. Non è ancora tutto definito. Vero. Ma nelle ultime ore sono stati fatti passi avanti, decisi. La Lazio ha in pungo Ederson, difficile che se lo lasci sfuggire, anche se la concorrenza c’è. “Il Santos lo vuole, vorrebbe affiancarlo a Nyemar e Ganso. Ci sono anche alcune italiane su di lui. Vediamo come si evolve. Il Lione non ha più una posizione di vantaggio. Gli hanno detto che avrebbe giocato solo una volta firmato il rinnovo, un ricatto inaccettabile dal punto di vista sportivo”. Alcuni hanno parlato di un Reja contrario all’arrivo di Ederson durante la finestra di gennaio. Il goriziano avrebbe posto il veto perché vedrebbe il centrocampista del Lione come clone di Hernanes. “Se sapessi una cosa del genere nemmeno ne parlerei con la Lazio perché l’allenatore è un fattore troppo importante per un giocatore. Ci sono tecnici vincolati a tradizioni che ormai sono superate. Oggi i presidenti di calcio sono imprenditori e vogliono fare loro gli acquisti. Oggi gli allenatori sono dei caporeparto. L’unica cosa che possono dire è ‘mi serve un rinforzo in determinati settori’. Ma un allenatore non deve entrare negli acquisti bocciando qualche giocatore perché in questi casi o non si prende un giocatore o si manda via l’allenatore”. Ma davvero Ederson esclude Hernanes? Non secondo Caliendo: “Hernanes è un numero 8, Ederson un 10 moderno. Rientra, gioca per la squadra. Un allenatore che gli ha insegnato molto è Antonetti a Nizza. Lo ringrazio ancora, io da manager”. Problemi di natura economica non ci sono. Ederson è affascinato dalla prospettiva di arrivare in Italia e in più, il fatto di non dover pagare il cartellino, agevola le operazioni. “Il giocatore non ne fa una questione economica, non è un problema. Ha 26 anni, è un affare dal punto di vista tecnico. Gli affari, poi, si fanno in due”. Non è fatta, Caliendo lo ribadisce, anche se le possibilità di fumata bianca sono tante. “Non so se si chiuderà. Ma posso raccontare una cosa che mi ha riferito proprio Ederson. Mi ha detto: ‘Questo Lotito mi segue da tanto, mi vuole proprio’. Questa è una bella cosa. Spero sia una frase significativa….”. Il mercato di gennaio ha lasciato delusione in casa biancoceleste. Caliendo prova a dare una versione dei fatti: “Lotito si è concentrato su una pista troppo irta, tralasciando situazioni più fattibili e alla fine è rimasto senza rinforzi. Ma non gliene si può fare una colpa. Lui è fatto così, si deve prendere com’è, con le sue genialità. I risultati parlano per lui, ha preso una società sull’orlo del fallimento e l’ha portata dove l’ha portata”. Un’ultima battuta, l’agente la dedica anche al Lione e in particolare al suo allenatore Remi Garde. “Il Lione ha rinunciato a lui, perché non è la stessa squadra di quando Ederson è arrivato. Il nuovo allenatore ha rovinato tutto. Ha fatto andare via Fred e Juninho a zero, ha portato un deficit enorme alla società”.