ESCLUSIVA - Domenica non è poi cosi lontana, Lo Monaco: "Rispettiamo la Lazio, ma ce la giochiamo. Montella? Non si muove!"
Non è poi cosi lontana, domenica. Non è poi cosi lontana Catania. Potrebbe sembrare prematuro, parlare di partita, di quel che accadrà a Catania. Siamo appena a metà settimana, ma la sfida di Catania si fa man mano più vicina, la domenica comincia a non sembrare poi cosi lontana, il pallone dal bar man mano si avvicina al campo, al fischio d'inizio. Già si muove nei pensieri dei tifosi biancocelesti, impegnati a macinare minuti da qui a domenica nelle più disparate occupazioni, hobby, lavori, studi, pensieri, amori. Ma il pensiero corre, più veloce del resto del mondo. Il pensiero e l'amore corrono, più veloci di tutto il resto. Tutta la settimana si aspetta la domenica, solo la domenica. Tutta la settimana il tifoso attende. Tutta la settimana si aspetta la partita. E già il pensiero va all'ostico "Massimino", alla sfida contro il Catania, compagine solida, che negli ultimi anni ha costruito attorno a bravi allenatori una squadra di ferro, feroce, coriacea. La società etnea ha i suoi meriti, è riuscita a fare del Catania una realtà da non sottovalutare, nonostante i dissapori che periodicamente vengono allo scoperto tra il vulcanico Pulvirenti e l'amministratore delegato Pietro Lo Monaco. In passato ha presentato le dimissioni dalla carica di amministratore delegato della formazione rossazzurra all'inizio della stagione 2007-2008, respinte dal presidente. Il 21 luglio 2011, Lo Monaco rassegna ufficialmente, di nuovo, le dimissioni della società etnea per via di alcuni dissidi con il presidente Antonino Pulvirenti. Ma, nella miglior tradizione Lotito-Reja, il 26 luglio 2011, in conferenza stampa, il presidente Pulvirenti dichiara di averle nuovamente respinte e di aver superato ogni forma di dissidio, annunciando di fatto la continuazione della collaborazione professionale. Ma di successi, il direttore sportivo, ne ha portati a casa parecchi: ricordiamo che fu lui a portare in Italia dal Colon Santa Fé Juan Manuel Vargas, El Loco, ceduto poi alla Fiorentina nel 2008 per una cifra vicina ai 13 milioni di euro. Il 18 giugno 2010 annuncia che Jorge Andrés Martínez è un giocatore della Juventus per una cifra pari a 12 milioni di euro, ennesima plusvalenza per la società etnea, ennesima vittoria di Lo Monaco. Passano gli allenatori, ma il Catania continua a macinare gioco, acquisti azzeccati, cessioni remunerative, e Lo Monaco, intervistato in esclusiva e in tandem da Radiosei e dalla nostra redazione, non ha dubbi, che sia Simeone, o Montella a sedere sulla panchina, la vera forza del Catania si muove dietro le quinte "Evidentemente la società ha una sua forza che riesce a supportare gli allenatori". La ricetta è presto detta, le radici di ogni successo si muovono su trame sottili, senza alcuna approssimazione, passo dopo passo, strategia societaria dopo strategia. Il segreto del successo, è presto detto: "Equilibrio delle componenti, gestione delle risorse oculate e andiamo avanti cosi". Non sono pochi, a Roma, che non griderebbero affatto al sacrilegio, nel caso sedesse sulla panchina laziale nientepopodimeno che l'aereoplanino Vincenzo Montella, attuale tecnico della squadra etnea. Il suo nome è stato accostato alla Lazio anche durante l'ultima telenovela formelliana, prima che Gianfranco Zola divenisse quello più gettonato, e più vicino a guidare la compagine biancoceleste. Montella, però, non si tocca: "Ha un contratto per un altro anno, da Catania non si muove. Ha il dna del grande allenatore, può ambire a piazze importanti, ma adesso ha bisogno di crescere qui,". Domenica arriva la Lazio, uscita con le ossa rotte dalla sfida col Bologna, morale infiacchiato, ma quantomeno, pare, difesa titolare stavolta: "La Lazio è una grande squadra, terza in classifica, con ottimo organico e buona società. Ha un grande pubblico e punta alla Champions: li rispettiamo moltissimo ma siamo pienamente consapevoli della nostra forza per giocarci la partita". Le gesta di Klose trovano ovunque eco, i suoi gol e le sue prodezze, la sua indubbia e naturale efficacia. Ma certo non può destare sorpresa, il suo rendimento, guardando alla sua ricca carriera, certo non può destare sorpresa in un osservatore di calcio acuto come Lo Monaco: " Klose chi deve stupire? È un attaccante di livello internazionale, da anni dimostra grande professionalità, in Italia non ha fatto che confermare quanto di buono fatto negli anni scorsi". Come ogni anno il Catania ha dimostrato di saper sfornare talenti, sa trovare e valorizzare giocatori efficaci, ficcanti, che destano e desteranno l'interesse di un gran numero di compagini: Gomez, Bergessio, il "puffo" Barrientos. Ancora sembra presto, per parlare di mercato, nonostante tutte le grandi società si stiano già muovendo: “Non credete alle chiacchiere, questo non è periodo di calciomercato, la cosa importante è chiudere il campionato nel migliore dei modi, è un momento delicato adesso per tutte le squadre”. Tornando con la mente al mercato di gennaio, invece, Lo Monaco esprime la sua opinione su Juan Pablo Carrizo, ceduto in prestito al Catania proprio dalla Lazio: "Il portiere qui si sta riprendendo, ma ciò non è collegato al fatto che da noi ci sia una cosiddetta 'colonia argentina'. Carrizo è l'esempio che l'abilità non sta tanto nel trovare i buoni giocatori, che si possono prendere dappertutto, ma sta nella gestione ottimale del giocatore". In passato la società biancoceleste è stata accostata ad un altro gioiello in terra sicula, quel Matias Silvestre che ora veste la maglia rosanero del Palermo. E qualche rimpianto in casa Lazio non può mancare, in tempi di penuria difensiva: “La Lazio avrebbe fatto un affare, lui è uno dei migliori difensori centrali del campionato italiano. Problemi con Lotito? No, assolutamente, sono solo cambiate le strategie del club biancoceleste”. Proprio in riferimento al presidente biancoceleste, Lo Monaco ha rivelato: "Sono stato vicino a lavorare con lui, lo rispetto molto, però mi conosco: sono abituato a lavorare in piena autonomia e diventa difficile andare a lavorare in un ambiente in cui c'è un modo di pensare diverso. Però la stima, professionale e non, nei confronti di Lotito esiste, siamo insieme in tante battaglie in Lega e penso che, al di là di quanto tanti possano sostenere, sia un grande dirigente". Il pensiero è volato anche a Madrid, sponda Atletico, fresco di eliminazione europea ma fieri che il club spagnolo sia guidato dal Cholo Simeone, accolto a Roma da grande affetto, attestati di amore dovuti ad un campione, capace di far innamorare i tifosi con la sua grinta, la sua voglia di vincere. Ma la Lazio non può pensare neppure a lui, per la panchina, e per un motivo semplice, c'è Edy Reja: "In questo momento la Lazio ha Reja, che ha fatto benissimo in questi anni. Quindi servono a poco i commenti”. E infine, dopo tentennamenti e dimissioni respinte, dopo tante polemiche, poche parole sul suo futuro, anzi a dire il vero, di parole, veramente pochissime, e chiare: “Non voglio rispondere a questa domanda. Io voglio continuare a far bene il mio lavoro, per le altre cose ci sarà tempo”. Per le altre cose ci sarà tempo, mentre il countdown di Catania-Lazio è partito. Il tifoso può fare altro, durante la settimana. Ma rimane sempre, e comunque, tifoso, e il pensiero vola sempre, e comunque, alla domenica successiva. Domenica, non è poi cosi lontana.