Reja ha già le idee chiare, sarà 4-3-1-2: Cana sfida Brocchi, Radu a sinistra nonostante Lulic, in attesa di Cissè al fianco di Klose non c'è Zàrate...

PUBBLICATO IERI
11.07.2011 08:30 di  Daniele Baldini   vedi letture
Fonte: Daniele Baldini - Lalaziosiamonoi.it
Alessio Aliberti - Lalaziosiamonoi.it
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© foto di La Lazio siamo noi

AURONZO DI CADORE - Cana sfida Brocchi, Radu resta a sinistra nonostante Lulic, in attesa di Cissè sono Floccari e Rocchi a giocarsi il posto al fianco di Klose. E Zàrate? Corre, crossa e suda sulla destra, come la scorsa stagione, quando, almeno nei primi mesi, si prodigava più da esterno offensivo che da seconda punta. Sarà ancora presto per tirare le somme, le vere prove tecnico-tattiche ancora devono fare capolino nel campo sportivo di Auronzo, ma la sensazione è che Reja già abbia ben fissati in testa i cardini del suo nuovo scacchiere. Sarà 4-3-1-2, la volontà di tornare alle due punte centrali e la presenza di Mauri (mezz’ala mancina) ed Hernanes (solo da trequartista ha dimostrato di capitalizzare al meglio le sue virtù) non lasciano spazio ad ulteriori interpretazioni. A meno che nell’undici base non dovesse mancare il Profeta (non per scelta tecnica ovviamente): in questo caso, oltre al possibile avanzamento di Mauri alle spalle delle punte, entrerebbero in ballo Sculli e Maurito. Considerazioni tattiche che non fanno altro che spalancare finestre di mercato per l’argentino, che in attesa di nuove sta cercando di risalire la china nella testa di Reja. Il tutto in assenza di Kozak (raggiungerà il ritiro veneto tra mercoledì e giovedì), che come caratteristiche fisiche e tecniche sembra rappresentare sempre una valida alternativa a Klose. Se in attacco i lavori sono in corso, a centrocampo sembra inossidabile la leadership di Ledesma come perno basso davanti la difesa (Matuzalem prima alternativa) e di Mauri, appunto, come interno mancino (Bresciano e Gonzalez subito dopo). Sul fronte opposto (interno di destra) è l’albanese Cana ad insidiare il veterano Brocchi. L’ex Galatasaray ha le stigmate del mediano puro, ma nei primi giorni ad Auronzo sta dimostrando anche il dinamismo necessario per muoversi come interno. Detta la manovra prevalentemente in orizzontale, pressa e copre sfruttando forza fisica e gamba, ma al tempo ama aggredire gli spazi caldi dell’area avversaria quando non è in possesso di palla.

In difesa, l’arrivo di Lulic ha aperto il dibattito sul possibile ritorno al centro di Radu, ma la sensazione (dettata dalle prime partitelle) è che difficilmente Reja deciderà da subito di sbilanciare le sue corsie esterne schierando contemporaneamente sia Konko che il bosniaco. Basta pensare al canovaccio della scorsa stagione, quando il rumeno bilanciava le sortite offensive di Lichtsteiner. Ecco, allora, che Biava resta il primo candidato ad affiancare Dias, mentre l’ex Young Boys partirà inzialmente dalle retrovie, spingendo Garrido sul mercato. L’affollamento alle spalle di Konko sulla destra, da domani sarà incrementato dall’arrivo del lituano Stankevicius, che metterà di fatto ai margini Scaloni, Cavanda e Zauri. In porta, non c’è storia: Marchetti docet.

Ecco come Reja sta disegnando la nuova Lazio (Stankevicius e Cissè inclusi):

4-3-1-2: Marchetti (Bizzarri), Konko (Stankevicius), Biava (Diakitè), Dias (Stendardo), Radu (Lulic); Cana (Brocchi), Ledesma (Matuzalem), Mauri (Bresciano); Hernanes (Sculli); Klose (Kozak), Cissè (Rocchi, Zàrate).

Altri: Garrido, Cavanda, Zauri, Scaloni, Del Nero, Gonzalez, Foggia, Makinwa, Ceccarelli, Berardi, Carrizo,