Di Matteo riabbraccia la Lazio: "A Roma ho vissuto un periodo stupendo... Ho trovato una squadra in forma, se arrivasse in Champions sarebbe fantastico"

14.04.2011 20:42 di  Marco Valerio Bava   vedi letture
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Di Matteo riabbraccia la Lazio: "A Roma ho vissuto un periodo stupendo... Ho trovato una squadra in forma, se arrivasse in Champions sarebbe fantastico"
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E' stato uno dei protagonisti della prima Lazio di Cragnotti, con Zoff e Zeman in panchina, formava insieme a Winter e Fuser una mediana muscolare e tecnica al tempo stesso. Roberto Di Matteo per tre anni (dal 1993 al 1996) ha vestito la maglia della Lazio, tre stagioni corredate da 87 presenze e 7 gol. Un centrocampista completo, di quelli che farebbe sempre comodo avere in squadra. Dopo la Lazio, Di Matteo ha indossato un'altra casacca prestigiosa, quella del Chelsea, dove ha concluso la sua carriera nel 2000 a causa di un grave infortunio. Nel 2008 ha incominciatola sua carriere di tecnico, allenando prima il Milton Keynes Dons (terza divisione inglese) e poi il West Bromwich Albion. Alla guida dei biancoblu delle West Midlands, l'ex laziale ha ottenuto una promozione in Premier League la scorsa stagione. Quest'anno Di Matteo ha pagato a caro prezzo un calo accusato dalla squadra a metà stagione, dopo un inizio scintillante. L'italo-svizzero ha approfittato di un periodo di vacanza, per venire a Roma a passare qualche giorno e visitare il centro sportivo di Formello. Studiare i metodi di allenamento di Reja e tornare a respirare un po' di aria biancoceleste, gli obiettivi dell'ex centrocampista, intervistato da Lazio Style Radio.

Non aveva contatti con il mondo Lazio da più da tanti anni. Ma non ha mai smesso di seguire la squadra biancoceleste, anzi, anche dall'Inghilterra si è sempre tenuto aggiornato seguendo le partite della Lazio. Ha trovato una squadra tonica, in grado di raggiungere l'obiettivo quarto posto. "Ho trovato la squadra in forma, ho visto gli allenamenti ieri. Poi l'ho vista giocare spesso. Penso abbia stupito un po' tutti, sono partiti molto bene e quell'inizio eccezionale se lo portano avanti ancora adesso. Se finisse in zona Champions sarebbe fantastico".
 

E' a Formello per un corso d'aggiornamento, per studiare e imparare da Reja, un tecnico esperto che con la Lazio sta facendo molto bene: prima la salvezza dell'anno scorso, poi un campionato sopra le righe che vede la Lazio occupare l'ultimo posto valido per accedere alla Champions. "Per me è molto valido vedere e studiare persone più esperte, e trarre da loro il meglio. Reja è un tecnico di grande esperienza, ha allenato tante squadre. Per me è stato molto interessante".


Arrivato alla Lazio a 23 anni, è riuscito a imporsi come uno dei migliori centrocampisti del campionato e anche della Nazionale italiana. "Ero uno sconosciuto, non avevo grandi pressioni. Nella preparazione ho provato a mettermi in mostra. Zoff mi ha dato fiducia e mi ha sempre fatto giocare sono stato fortunato".


Ricorda il periodo laziale come uno dei più affascinanti della sua vita sportiva. Tre anni in cui ha preso contatto con un calcio di grande livello, con strutture moderne e organizzate come il centro sportivo di Formello. "Alla Lazio ho vissuto un periodo stupendo. Ci siamo trasferiti a Formello nel mio ultimo anno quì a Roma. Non era ancora così bello. Adesso è attrezzatissimo, è all'altezza di una società come la Lazio".

Tre anni intensi quelli vissuti a Roma, anche grazie ad un bel rapporto con i tifosi, che apprezzavano le sue doti di centrocampista sì dai piedi buoni, ma dedito anche al sacrificio. "Con i tifosi ho avuto un rapporto molto bello, straordinario. Mi hanno sempre trattto benissimo. Anche io ho sempre cercato di essere disponibile con loro".
 

La Lazio di oggi sarà impegnata domenica in trasferta a Catania. una vittoria significherebbe mantenere sicuramente il quarto posto e mandare un segnale alle dirette concorrenti. "Ogni partita in Italia è difficile, quindi anche la trasferta di Catania lo sarà. Ma la squadra sta giocando bene, la difesa è solida. La Lazio può vincere".


Una squadra, la Lazio di Reja, formata da ottimi giocatori, un gruppo solido in cui Di Matteo individua tre individualità in particolare. "Hernanes è molto forte, uno che fa la differenza. Ma a me piacciono molto anche Lichtsteiner e Zarate".
 

Era molto legato alla Lazio e ai suoi tifosi, scelse di andare in Inghilterra per provare a confrontarsi con una nuova cultura, un nuovo mondo. Migliorarsi e completarsi sia come calciatore sia come uomo. "E' stata una scelta personale e professionale, volevo conoscere una nuova terra e un nuovo calcio. Il calcio in Inghilterra è affascinante e ora riesco a confrontarmi con più culture calcistiche".
 

E' stato esonerato dal WBA, ma non è l'unico tecnico italiano in bilico su una panchina inglese. Ancelotti è nell'occhio del ciclone dopo l'eliminazione del suo Chelsea dalla Champions. Mancini non sembra così sicuro che gli sceicchi lo confermeranno alla guida del City e anche Capello non sfugge a critiche taglienti. "Siamo partiti in tanti, ma non so se finiranno in tanti (ride ndr). Comunque a parte tutto gli allenatori italiani sono visti bene, lasciano sempre una bella impressione".


Da calciatore ha rubato un po' di segreti agli allenatori che lo dirigevano. Da Zeman a Sacchi sono tanti i maestri di calcio da cui Roberto di Matteo ha attinto. "S'impara un po' da tutti, io ho appreso qualcosa da tutti gli allenatori che ho avuto. Soprattutto da Zeman, che tatticamente è un grande tecnico. Sacchi è uno dei più grandi alleantori di sempre. Zoff è molto bravo nella gestione dello spogliatoio".