Artipoli, Bonetto, Correa, Manfredini e Quadri: ribelli a tutti i costi
Giocare a pallone con regolarità? Un optional per qualcuno che pure lo dovrebbe fare come mestiere. Restare alla Lazio per forza, e pure con un pizzico di rabbia mista a soddisfazione. Magari poi ci scappa pure una causa e i soldi aumentano. E poco importa che ci siano squadre che ti seguono, che ti fanno la corte e che sono pronte a farti giocare e darti lo spazio che meriti. È la storia di Artipoli, Bonetto, Correa, Manfredini e Quadri che da qualche ora si allenano in disparte a Formello, con orari diversi dalla prima squadra (a volte anche alla 8 del mattino) e con Crialesi, il tecnico di scorta che la Lazio ha alle proprie dipendenze, cui tocca il compito ingrato di allenare gli indesiderati. Giocatori però che hanno avuto la possibilità di evitare tutto ciò.
Ribelli come Ivan Artipoli o Alberto Quadri, bravi ragazzi, nessuno lo discute, ma pare con poca voglia di misurarsi in campionati inferiori alla Serie A, categoria nella quale hanno accumulato una presenza a testa. Per Artipoli, che ha un contratto di altri due anni con la Lazio a 70.000 euro a stagione, ci sono state diverse offerte tra cui Alessandria, Juve Stabia, Campobasso e negli ultimi istanti del mercato anche San Marino. Tutte le proposte di stipendio erano pari a quello biancoceleste anzi, in alcune situazioni erano anche di poco superiori. C’è anche l’esempio dell’Iraklis Salonicco che a luglio era pronto a portare in Grecia Artipoli, Correa e Quadri. Tre giorni di trattative, ma alla fine arrivò un secco no. Quadri andò anche fino a Salonicco a fare una prova, ma il suo rientro è tuttora avvolto dal mistero.
Anche per Alberto, comunque, che ha un altro anno di contratto a 140.000 euro, le occasioni per lasciare la capitale non sono state poche. Su tutte Siracusa e Fidelis Andria. Lo stesso Quadri chiamava spesso Tare proprio per spingerlo ad accettare le richieste dei pugliesi. Una volta ottenuto l’incontro e l’accordo tra le due società con contratto biennale e opzione per il terzo anno alle stesse condizioni contrattuali della Lazio, il centrocampista ha fatto dietrofront.
C’è poi Lucas Correa, zero presenze in campionato con la Lazio e un ingaggio di 75.000 euro per un altro anno. Tre settimane fa, l’argentino rifiutò il Wisla Cracovia e un contratto di due anni a 110.000 euro, più casa e macchina. Identico discorso, esclusi i benefit, con l’Atletico Roma, due giorni fa. Infine Manfredini e Bonetto. Il primo ha detto no e quasi con disprezzo alla proposta dei ciprioti dell’Apollon Limassol che l’avrebbero voluto per i preliminari di Champions, a 350.000 euro a stagione (al momento è legato alla Lazio fino a giugno 2011 per 500.000 euro). Il secondo, 300.000 euro annui fino al 2012, non avrebbe trovato in extremis l’accordo con il Livorno per poche migliaia di euro.
Tra gli indesiderati, ce ne sono altri due (sembrano però più scelte di cuore, ndr). Fabio Firmani, a differenza dei cinque, sta lavorando alla rescissione del contratto ed è disposto ad andare all’estero. I mercati di Russia ed Emirati Arabi sono ancora aperti. C’è infine Perpetuini che, avendo perso la chance di andare a Foggia, Vicenza, Triestina, Frosinone e Verona, ora farò il fuoriquota in Primavera.