Coletta difende il suo operato: "D'Alessandro? Il fratello l'ha portato alla Roma... Malomo? Voleva un posto garantito... Esonero gli allenatori perchè c'è un motivo"

02.07.2010 11:26 di  Alessandro Zappulla   vedi letture
Fonte: lalaziosiamonoi.it-ZAPPULLA-corriere dello sport
Coletta difende il suo operato: "D'Alessandro? Il fratello l'ha portato alla Roma... Malomo? Voleva un posto garantito... Esonero gli allenatori perchè c'è un motivo"

La Lazio è impegnata sul mercato e nel frattempo riflette sul restyling societario. Circola il nome di Nani come Dg e si cercano soluzioni per migliorare il resto della struttura, compreso il settore giovanile. Intanto però il serbatoio di talenti biancocelesti, da sempre fiore all’occhiello della società, non fa che incassare colpi duri difficili da somatizzare. Fu diviso da Lotito nel 2006 in due tronconi distinti: Primavera-Allievi associati alla prima squadra e il gruppo che scende dai giovanissimi in giù, legati alla gestione del Gen. Giulio Coletta. La fuga di talenti, di tecnici e preparatori. La crisi di risultati acuita in questa stagione e il solo De Silvestri sfornato per la serie A ha spedito il settore delle giovani leve laziali direttamente sulla graticola. In un’intervista al Corriere dello Sport Giulio Coletta, responsabile del settore giovanile biancoceleste, risponde su alcuni punti più o meno scabrosi della sua gestione…
Allora cominciamo da Faraoni e dalla sua uscita dalla Lazio…
“No, non mi interessa. Gli faccio gli auguri, ma è una storia che riguarda la prima squadra…”
Generale ultimamente alla Lazio dei giovani stanno venendo meno i successi. Come mai?
“Vince uno. Noi in questi anni siamo arrivati secondi e terzi. È comunque un risultato. Ecco cosa intendo per vedere anche le cose in positivo”.
Questione talenti in fuga: D’Alessandro?
“Lo aspettavamo il giorno del ritiro nei giovanissimi regionali. Mi dissero che sarebbe venuto, non fu così. Chiamai la mama e le chiesi cosa volevano fare: mi disse che il fratello romanista voleva portarlo dall’altra parte. E così fu. Che dovevo fargli? Mica aveva eruttato l’Etna o c’era stato un terremoto…”
D’Alessandro però sta arrivando in serie A…
“Sono contento per lui, che devo dirvi? Che un giovane ’96, De Angelis, ha lasciato la Roma per venire da noi? O che l’ex portiere Sacconi manderà il figlio da noi perché sa come lavoriamo. Oppure ancora che Cinelli, scartato da Crialesi, l’ho trattenuto io e ha fatto bene al Lumezzane. Insomma può succedere a tutti…”
E Malomo?
“Aveva già il procuratore. Doveva firmare il vincolo e mi disse che lo avrebbe fatto se l’anno dopo gli avessi garantito gli Allievi nazionali sotto età. Questo io non lo permetto a nessuno. E Ciceretti ? non lo abbiamo perso noi, ma la precedente gestione. E comunque se un allenatore si porta via dieci giocatori di una squadra qualcosa non va: successe esattamente questo”
Macheda?
“Lo avrei portato via anche io fossi stato il padre. Lo United sistemò il ragazzo e la famiglia. La Lazio non poteva fargli un contratto. Aveva una situazione famigliare troppo particolare”.
La divisione del settore giovanile in due tronconi la trova negativa?
“Assolutamente si. Ho già parlato di questo al presidente, tornerò alla carica. Si deve tornare come prima. Tutti insieme”
Perché esonera gli allenatori delle giovanili?
“Non sono uno che si alza male la mattina. Se l’ho fatto un motivo c’è stato. Non mi pare che chi è andato via abbia fatto chissà quali strade…”
E Stramaccioni ? Non doveva allenare nella Lazio?
“No! era un osservatore, ma è andato alla Roma. Sono contento per loro, meno per noi”

Il problema caro generale è che ‘loro’, la Roma, sanno bene come gestire e accrescere il proprio settore giovanile. ‘Noi’, la Lazio, sembriamo davvero i lontani parenti di chi tempo fa sapeva sfornare campioni a raffica. Se la rotta non si inverte andremo alla deriva….